
Quattordici delfini sono stati trovati morti su diverse spiagge della Florida e del Massachusetts. Non si tratta di un caso unico né raro ma stavolta i risultati delle analisi del corpo di questi delfini hanno mostrato qualcosa di interessante.
I cervelli risultano infatti pieni di placche amiloidi, segno del fatto che questi delfini potrebbero aver contratto una malattia mentale collegabile al morbo di Alzheimer.
Nel cervello hanno infatti trovato una neurotossina denominata BMAA, prodotta dalle alghe blu-verdi e da cianobatteri in ambienti marini o d’acqua dolce, a lungo sospettata di essere una delle cause di malattie quali lo stesso morbo di Alzheimer, quello di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Questa neurotossina può essere infatti ingerita dagli esseri umani tramite il consumo di pesce o di altri animali marini.
Secondo la neurologa Deborah Mash dell’Università di Miami i delfini rappresentano ottime sentinelle per quanto riguarda tossicità o inquinamento nell’ambiente marino e questo ritrovamento potrebbe rappresentare un forte allarme riguardo ad eventuali pericoli sulla salute umana.
Ora resta da capire se questi delfini abbiano davvero sperimentato deficit cognitivi a causa dei quali sono rimasti disorientati fino ad arrivare sulla spiaggia e lì morire.
Lo studio riguardo alle analisi dei cervelli di questi delfini è stato pubblicato su PLOS ONE.
Fonti e approfondimenti
- Cyanobacterial neurotoxin BMAA and brain pathology in stranded dolphins (IA) (DOI: 10.1371/journal.pone.0213346)
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