
Interessanti dettagli di un’enorme inondazione avvenuta a livello globale, e che coinvolse quindi anche l’Europa, all’incirca 232 milioni di anni fa vengono descritti in un nuovo studio apparso su Proceedings of the Geologists’ Association. I ricercatori dell’Università di Bristol hanno analizzato i resti le tracce presenti in un sito del Gloucestershire, Galles meridionale.
Il sito era sottoposto anche a marea
Harriet Williams, studente di paleobiologia dell’Università di Bristol, l’autore principale dello studio, spiega che studiando i fossili di questo sito si può arrivare alla conclusione che quest’area in un primo momento era frequentata da piccoli dinosauri. In seguito, in un periodo relativamente breve, è diventata una spiaggia sottoposta alle maree. Il mare entrava ed usciva; diverse tracce lo dimostrano, tra cui quelle di vermi, vongole e granchi reali. Si tratta di specie che vivono ancora oggi e che frequentano di solito acque poco profonde o zone sottoposte a marea.
Improvviso cambiamento 200 milioni di anni fa
Quello di Gloucester è un sito conosciuto già dal XIX secolo. Una delle caratteristiche principali del sito, come spiega il comunicato dell’Università di Bristol, sta nel fatto che ci sono diversi letti ossei. Ci sono strati con fossili di pesci ossei, di squali, di rettili marini, e di altre specie ancora, che vivevano nell’area dell’odierna Gloucester nell’ultima parte del triassico.
Queste tracce mostrano che intorno a 232 milioni di anni fa c’è stato un cambiamento improvviso (geologicamente parlando): il terreno di quest’area si trasformò in fango nero e sabbioso, evidentemente sommerso per lunghi periodi dall’acqua di mare, e il numero di fossili marini mostra un picco, relativo proprio a questo periodo, abbastanza chiaro.
Pachystropheus
Tra le scoperte più interessanti c’è quella del Pachystropheus, un piccolo rettile marino snello il lungo meno di 1 m. Questa sorta di salamandra dal collo lungo si cibava di pesci in seguendoli nelle acque poco profonde. I resti fossili delle sue ossa sono stati trovati solo nel sito di Gloucester e ciò rende il Pachystropheus ancora più misterioso.
Episodio Pluviale Carnico
Si crede che le grandi inondazioni della fine del triassico, note anche come “Episodio Pluviale Carnico” e durate per un paio di milioni di anni, siano state causate da una serie di eruzioni vulcaniche. Queste ultime immisero nell’atmosfera una quantità enorme di anidride carbonica e questo innescò un riscaldamento globale. Tra i vari effetti ci fu un aumento considerevole delle precipitazioni, a livello globale, che diventarono estreme. La pioggia divenne così intensa e durò così a lungo che ci furono inondazioni in tutto il mondo per migliaia di anni. Queste inondazioni si alternarono a brevi periodi di siccità.
Le conseguenze per la vita
Naturalmente la vita ne subì le conseguenze: si estinsero moltissime specie che non erano attrezzate, a livello evolutivo, per sopportare condizioni del genere sul lungo periodo. A trarne vantaggio furono soprattutto i rettili e i dinosauri. Questi ultimi si diversificarono diramandosi in tantissime specie che poi andarono a riempire molte nicchie ambientali rimaste vuote in tutto il mondo.
Note e approfondimenti
- Microvertebrates from the Rhaetian bone beds at Westbury Garden Cliff, near Gloucester, UK – ScienceDirect (DOI: 10.1016/j.pgeola.2022.01.002)
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