
Un interessante articolo su The Conversation prendere di mira le cosiddette “abbuffate” (binge watching) di episodi di serie televisive, qualcosa che le principali società che offrono intrattenimento in streaming, in primis Netflix, rendono possibile dato che tutti gli episodi Di una serie, nella maggior parte dei casi, vengono resi disponibili allo stesso momento.
Secondo Yearry Panji Setianto, professore in Studi sulla Comunicazione della Universitas Sultan Ageng Tirtayasa, Indonesia, nonché autore dell’articolo, sono almeno tra i fattori che contribuiscono alle abbuffate di episodi di serie TV: uno meramente legato all’audience e al successo della serie TV presso il pubblico, un altro relativo alle trame non autoconclusive degli episodi e l’ultimo relativo proprio alla struttura della piattaforma, lo streaming su Internet, che permette di riprodurre gli stessi episodi non solo sulla TV ma anche su altri supporti, come quelli mobili, e permettono di farlo anche in una volta sola e di riprodurre automaticamente l’episodio successivo, molto spesso senza neanche interruzioni pubblicitarie in quanto trattasi di servizi a pagamento.
Il ricercatore ha effettuato anche uno studio riguardo all’argomento esplorando le motivazioni di 34 studenti americani con un’età tra i 18 e i 24 anni che guardavano abitualmente più episodi di serie di vari servizi di streaming, tra cui Netflix, Hulu e Amazon Prime.
Le motivazioni dietro alle “abbuffate” sembravano variare ma le due principali sembravano essere la distrazione e uno bisogno di evasione.
In sostanza chi dedicava di più alle “abbuffate” era colui che si sentiva maggiormente sotto pressione, ad esempio per il carico di lavoro o di studio, e quindi il binge-watching poteva essere un mero modo per distrarsi da queste responsabilità.
Altri erano soliti guardare più episodi uno dopo l’altro per sfuggire alla noia, soprattutto quando non avevano altre cose da fare.
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