Un nuovo metodo per trattare il dolore derivante da artrite (da moderata a grave) delle articolazioni dell’anca e della spalla è stato presentato alla riunione annuale della Radiological Society of North America (RSNA).
Oggi per trattare il dolore procurato dall’artrite alle articolazioni si usano soprattutto antidolorifici tra cui anestetici o corticosteroidi, direttamente iniettati nelle articolazioni colpite. Tuttavia queste sostanze diventano sempre meno efficaci, almeno di solito, con il passare del tempo e con il peggioramento dell’artrite stessa.
Iniezioni di anestetici o corticosteroidi non sono sempre efficaci
Il ricercatore Felix M. Gonzalez, del Dipartimento di radiologia Emory University School of Medicine di Atlanta, in Georgia, spiega perché le iniezioni di anestetici o corticosteroidi non sono sempre efficaci: “Di solito, nel tempo i pazienti diventano meno sensibili a queste iniezioni. La prima iniezione di anestetico-corticosteroide può fornire sei mesi di sollievo dal dolore, la seconda può durare tre mesi e la terza può durare solo un mese. A poco a poco, il grado di sollievo dal dolore diventa non significativo”.
Intervento chirurgico per la sostituzione articolare
Nei casi più gravi c’è la possibilità di intervento chirurgico per la sostituzione articolare ma in molti casi pazienti possono non essere idonei anche perché si tratta di un’operazione non banale. Ed è proprio per questo che molti casi si fa ricorso agli antidolorifici oppiacei, ben noti perché portano a dipendenza, un effetto collaterale di certo non di poco conto.
Ablazione a radiofrequenza raffreddata
Lo stesso Gonzalez ha dunque ideato un nuovo trattamento di radiologia interventistica, conosciuto come ablazione a radiofrequenza raffreddata (c-RFA), che permette di dare sollievo ai pazienti che soffrono di artrite degenerativa avanzata.
Questo nuovo trattamento prevede la collocazione di aghi nei principali nervi sensoriali che si trovano intorno alle articolazioni della spalla e dell’anca colpite da artrite. Dopo l’applicazione di questi aghi, gli stessi nervi subiscono una corrente di basso livello sulla radiofrequenza. Questa corrente li “stordisce” e rallenta la trasmissione stessa del dolore al cervello.
Nuovo metodo è stato già testato su 23 persone
Il nuovo metodo è stato già testato su 23 persone, 12 con problemi alla spalla e 11 con problemi all’anca. Durato due o tre settimane, il trattamento veniva poi seguito da vari test per misurare il range di movimento delle articolazioni, altre caratteristiche e soprattutto il livello di dolore, misurato fino a tre mesi dopo le procedure.
I ricercatori non notavano complicanze particolari correlate a questa procedura ma scoprivano una netta diminuzione del livello di dolore nei pazienti e da un aumento della funzione dinamica.
Risultati sono stati molto impressionanti e promettenti
“Nel nostro studio, i risultati sono stati molto impressionanti e promettenti”, spiega ancora Gonzalez. “I pazienti con dolore alla spalla hanno avuto una diminuzione del dolore dell’85% e un aumento della funzione di circa il 74%. Nei pazienti con dolore all’anca, c’è stata una riduzione del dolore del 70% e un aumento della funzione di circa il 66%. ”