
L’acqua liquida potrebbe formarsi su Marte durante la tarda notte e nelle prime ore del mattino nel corso della primavera o dell’estate secondo un nuovo studio condotto da scienziati parietali dell’Osservatorio Konkoly di Budapest. Lo studio è stato pubblicato su Icarus.[1]
Processo di deliquescenza
Secondo i ricercatori queste fasce orarie potrebbero essere quelle ideali affinché si verifichi un particolare processo di deliquescenza dei sali di perclorato di calcio e di formazione di acqua liquida sulla superficie del pianeta. Durante questo processo il sale tende ad assorbire l’acqua dall’atmosfera e facilita la trasformazione del vapore acqueo in soluzione liquida.
Cercare acqua liquida su Marte
Cercare acqua liquida sul pianeta rosso è una delle emissioni più importanti che la scienza si è posta in relazione all’esplorazione umana del pianeta. Essa infatti è assolutamente necessaria per questo scopo. Si pensa che una volta ci fosse acqua liquida abbondante sul pianeta e che, per varie ragioni, tra cui la presenza di un campo magnetico molto più debole di quello terrestre, essa è evaporata e si è diffusa nello spazio oppure si è trasformata in vapore acqueo e in ghiaccio.
Perclorato di calcio potrebbe essere d’aiuto
Il fatto è che se il ghiaccio si scioglie si trasforma subito in vapore sublimando perché su Marte c’è una pressione dell’aria molto bassa.
L’unica eccezione riguarda quando sussistono soluzioni salate: queste ultime possono infatti rimanere liquide più a lungo e a temperature più basse. Tra le sostanze che possono essere d’aiuto in tal senso c’è il perclorato di calcio. Tracce di quest’ultimo sono state trovate sia sul lander Phoenix Chris dal rover curiosity.
Missione ExoMars
Il processo di deliquescenza marziano verrà studiato più in dettaglio con la missione ExoMars che prevede l’atterraggio di un lander nel 2023. Durante questa missione potranno essere analizzati più in dettaglio quei processi che formano la salamoia e soluzioni liquide salate. L’esperimento che verrà condotto si chiama BOTTLE (Brine Observation Transition To Liquid Experiment).
“Non vedo l’ora dei primi risultati dell’ExoMars BOTTLE Experiment. Ho lavorato per anni sulla modellazione delle possibilità di formazione di acqua liquida sulla superficie marziana e saremo in grado di imparare molto dal primo vero risultati sperimentali lì”, spiega Bernadett Pál, studentessa dell’Osservatorio Konkoly e autrice principale dello studio.
Note e approfondimenti
- Deliquescence probability maps of Mars and key limiting factors using GCM model calculations – ScienceDirect (DOI:/10.1016/j.icarus.2021.114856)