Che l’acqua sia presente su Marte, perlomeno sotto forma di ghiaccio, è praticamente un dato quasi certo ma come sia rimasta liquida sul pianeta per tanti milioni di anni durante i quali lo stesso pianeta non ha praticamente avuto un’atmosfera rimane ancora un mistero.
Secondo un nuovo studio, pubblicato su Nature Geoscience, ad aiutare l’acqua a restare liquida sarebbero stati periodi caratterizzati da grosse e frequenti esplosioni di gas metano.
Numerosi studi in passato hanno accertato che l’acqua esisteva, anche in quantità relativamente grosse, anche durante periodi della vita di Marte considerati molto secchi, con un’atmosfera sottilissima, forse incapace di sostenere l’acqua liquida.
Diverse ipotesi hanno tentato di dimostrare come questi laghi abbiano potuto mantenere, con un ambienti del genere, l’acqua allo stato liquido. Questa ipotesi si basano perlopiù sulle attività di vulcanismo e sugli impatti di asteroidi i quali sarebbero la causa del riscaldamento climatico necessario per mantenere l’acqua allo stato liquido. Tuttavia questi eventi non possono causare un riscaldamento di durata sufficientemente lunga.
Secondo il nuovo studio, portato avanti da Edwin Kite , uno scienziato planetario dell’Università di Chicago, e dai suoi colleghi, la spiegazione è da ricercare nelle esplosioni di metano. Tramite occasionali spostamenti del pianeta rispetto al suo piano di inclinazione sarebbe avvenuta, infatti, l’esposizione di parti coperte di ghiaccio al sole. Il ghiaccio si sarebbe dunque ritirato permettendo al metano di esplodere nell’atmosfera. Questa quantità di metano avrebbe poi creato l’effetto serra necessario per il mantenimento dell’acqua allo stato liquido.