
Un team di ricercatori guidato da Jessica Barnes, professoressa di scienze planetarie del Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona, ha analizzato più approfonditamente il meteorite Northwest Africa 7034, conosciuto anche come Black Beauty. Questo pezzo di meteorite si è formato quando c’è stato l’enorme impatto di un corpo astronomico sulla superficie marziana.
Il pezzo di meteorite rimbalzò poi nello spazio e, 2 miliardi di anni fa, arrivò sulla Terra. Fu ritrovato nel deserto del Sahara nel 2011.
Nello studio, apparso su Nature Geoscience, i ricercatori rivelano che questo pezzo di meteorite mostra che Marte ha probabilmente ricevuto grosse quantità di acqua da almeno due fonti principali all’inizio della sua storia.
La quantità di acqua su Marte arrivò grazie agli impatti di due planetesimi distinti, ognuno con un contenuto di acqua diversi tra loro che non si sarebbero mai completamente mescolati.
I ricercatori sono giunti a questa conclusione analizzando in particolare due isotopi dell’idrogeno presenti nel pezzo di meteorite. Hanno scoperto che due diverse tipologie di rocce vulcaniche marziane, shergottiti arricchiti e shergottiti impoveriti, contengono acqua con rapporti isotopici dell’idrogeno diversi.
Gli shergottiti arricchiti mostrano una maggiore presenza di deuterio. Questa netta differenza suggerisce che più di una fonte ha contribuito alla presenza di acqua su Marte e che Marte non possedeva un oceano di magma globale.
Approfondimenti
- A Martian Mash Up: Meteorites Tell Story of Mars’ Water History | UANews (IA)
- Multiple early-formed water reservoirs in the interior of Mars | Nature Geoscience (IA) (DOI: 10.1038/s41561-020-0552-y)
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