Secondo uno studio le persone con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD, un disturbo cerebrale caratterizzato da cambiamenti nel rilascio di dopamina la quale regola la risposta emotiva) hanno un rischio maggiore di contrarre il morbo di Parkinson o disturbi simili.
La ricerca, pubblicata su Neuropsychopharmacology, si basa su uno studio retrospettivo basato sulla popolazione statunitense. Secondo i risultati delle analisi, i pazienti con ADHD risultavano avere, infatti, più del doppio delle probabilità di sviluppare malattie ad insorgenza precoce, tra i 21 e i 66 anni, come il Parkinson, rispetto alle persone senza ADHD.
E ancora, il rischio aumentava ancora di più (da sei a otto volte) per quei pazienti con ADHD che assumevano farmaci stimolanti come il metilfenidato (Ritalin, Concerta, Daytrana, Metadate e Metilina), sali di anfetamina misti (Adderall) e dexmetilfenidato (Focalina).
Secondo Karen Curtin, professoressa di medicina presso la University of Utah Health, “Se dovessimo seguire 100.000 adulti nel tempo, in un anno ci aspetteremmo che 1-2 persone svilupperanno la malattia di Parkinson prima dei 50 anni. Se dovessimo seguire 100.000 adulti a cui sono stati prescritti trattamenti per l’ADHD nel tempo, stimiamo che nell’arco di un anno da 8 a 9 pazienti svilupperanno la malattia di Parkinson prima dei 50 anni”.
Tuttavia la stessa squadra di ricerca ammette che non è stata in grado di tenere conto di altri fattorii i quali potrebbero comunque contribuire allo sviluppo della malattia di Parkinson (ad esempio l’utilizzo di droghe o di alcol, lesioni cerebrali, fattori ambientali, eccetera).