Aggressività, scoperto un “interruttore”: segreto sta nella serotonina

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Potrebbero aver scoperto “un pezzo cruciale del puzzle” in relazione alla comprensione di come si origina l’aggressività umana alcuni ricercatori della Ruhr-Universität Bochum (RUB) e della Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di Bonn. Lo studio che descrive questa importante scoperta è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience.[2]

Canale del calcio di tipo P/Q

I ricercatori si sono concentrati sul canale del calcio di tipo P/Q, un percorso collegato al trasporto della serotonina. Secondo i ricercatori, infatti, questo canale sarebbe alla base del comportamento aggressivo. I ricercatori hanno fatto esperimenti sui topi proprio per capire il ruolo della serotonina nel comportamento aggressivo. Hanno scoperto che quando disattivavano la connessione mediata tra due particolari aree cerebrali, gli animali cominciavano a comportarsi in maniera più aggressiva.

Nucleo del rafe dorsale e ipotalamo ventromediale

Una delle aree in questione è il nucleo del rafe dorsale, un’area situata nelle profondità del cervello. Questa regione ha un ruolo importante in quanto smista la serotonina, che è un neurotrasmettitore, all’ipotalamo ventromediale, un’altra area del cervello. I ricercatori provavano poi a sostituire il canale di comunicazione tra queste due aree tramite delle alterazioni genetiche. Notavano che l’attività delle cellule nervose nel nucleo del rafe dorsale tornava a diminuire perché il segnale della serotonina che veniva inviato verso l’ipotalamo ventromediale veniva silenziato. I topi tornavano a comportarsi più “docilmente”.

Trattare i comportamenti violenti

Si tratta di risultati che suggeriscono il ruolo importante del canale del calcio di tipo P/Q nella circolazione della serotonina per quanto riguarda l’aggressività, come spiega Pauline Bohne, una delle autrici dello studio. Ciò a sua volta significa che questo canale potrebbe essere preso di mira per trattare i comportamenti violenti. ff

Che cos’è l’aggressività

L’aggressività, a livello scientifico, viene considerata sempre di più come un effetto collaterale di determinate malattie mentali, tra cui il disturbo del controllo degli impulsi, il disturbo bipolare infantile e i disturbi d’ansia.[1]

Note e approfondimenti

  1. Un interruttore per l’aggressività – Newssportal – Università della Ruhr di Bochum
  2. Deletion of the P/Q-type calcium channel from serotonergic neurons drives male aggression in mice | Journal of Neuroscience (DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0204-22.2022)
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