Albumi d’uovo e siero di latte possono essere utili per aumentare il testosterone e al contempo per limitare i danni delle diete troppo ricche di grassi. A questo risultato è giunta una nuova ricerca condotta da Karma Pearce, ricercatrice dell’Università dell’Australia Meridionale che ha condotto uno studio con lo specialista della fertilità Kelton Tremellen della Flinders University.
Questo studio conferma il legame diretto che esiste tra la dieta e il testosterone e mostra che esiste un effettivo legame tra ciò che gli uomini mangiano e il comportamento del principale ormone sessuale di cui sono dotati.
Lo stesso studio conferma che una dieta ricca di grassi, anche quelli relativamente sani come i grassi monoinsaturi dell’olio d’oliva, possono avere impatti negativi sulla produzione di testosterone già nel giro di cinque ore. Si tratta di un dato che sorprende perché alimenti come l’olio d’oliva da sempre sono considerati sani e facenti parte di un altrettanto sana dieta come quella mediterranea.
Tuttavia, come afferma la dottoressa Pearce, “si presume che i grassi buoni e quelli cattivi si comportino come sono descritti – ma ciò che sorprende è che non era il tipo di grasso che contava dato che una quantità uguale di grassi buoni e cattivi ha notevolmente ridotto la produzione di testosterone”.
I ricercatori hanno infatti testato otto diverse diete di stampo “occidentale” e hanno scoperto che determinati singoli alimenti, come gli albumi delle uova e il siero del latte, potevano limitare l’impatto negativo di queste diete sul livello di testosterone: “In questo studio abbiamo anche scoperto che il consumo di albume – la proteina negli albumi – ha aumentato i livelli di testosterone e lo ha fatto di quattro volte rispetto al digiuno, mentre l’albumina, combinata con il grasso saturo cattivo, ha in qualche modo migliorato l’effetto dei grassi cattivi sul livelli di testosterone, fornendo un altro influencer basato sulla dieta dei livelli di testosterone”, afferma la ricercatrice.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nutrients.