
Nel corso dell’astinenza dal consumo eccessivo dell’alcol si può andare incontro ad una ricaduta e quest’ultima può essere causata, almeno in parte, dal rilascio nel cervello di una particolare proteina immunitaria denominata fattore 1 stimolante le colonie (CSF1, colony stimulating factor 1). È la scoperta fatta da un team di ricercatori dello Scripps Research. Come riferisce il comunicato dello stesso Scripps Research, questa scoperta potrebbe portare a nuovi trattamenti per l’alcolismo.[1]
Meccanismo di stress nel cervello
Marisa Roberto, professoressa al Dipartimento di Medicina Molecolare Scripps, autrice senior dello studio, spiega che quando ci si astiene dall’alcol si attiva un meccanismo di stress all’interno del cervello. Questo meccanismo non fa che contribuire alla possibile ricaduta. Quello che hanno scoperto i ricercatori è un mediatore neuroimmune collegato proprio a questo meccanismo.[1]
Ansia durante astinenza dall’alcol
Il comunicato riferisce che tra i sintomi che, durante l’astinenza dall’alcol, possono facilitare la ricaduta c’è l’ansia. Quest’ultima viene provocata, almeno in parte, dal rilascio di diverse molecole all’interno del cervello tra cui il fattore di rilascio della corticotropina (corticotropin-releasing factor, CRF).
Questa molecola stimola i recettori presenti sui neuroni collocati nella corteccia prefrontale e nel sistema limbico. Si tratta di aree collegate alle emozioni.[1]
Il nuovo studio sui topi
Proprio per capire quali sono i neuroni maggiormente sensibili al CRF, i ricercatori hanno voluto eseguire nuovi studi sui topi. Alla fine hanno identificato una particolare popolazione di neuroni situati nella corteccia prefrontale mediale sensibile al CRF (neuroni mPFC). Questi neuroni esprimono un recettore denominato CRF1 e sembrano essere correlati all’alterazione dell’umore e in generale al comportamento durante l’astinenza dall’alcol. Eliminando questi neuroni sensibili al CRF i topi risultavano meno ansiosi. Nei topi dipendenti dall’alcol in astinenza i neuroni sensibili al CRF risultavano meno eccitabili, ossia inviavano un numero minore di segnali agli altri neuroni quando venivano stimolati, a differenza dei neuroni vicini privi dei recettori CRF.[1]
Il ruolo delle proteine immunitarie CSF1
I ricercatori hanno anche scoperto che riducendo l’eccitabilità dei neuroni sensibili al CRF si provocavano anche aumenti dell’espressione genica delle proteine immunitarie CSF1 proprio in questi neuroni. Aumentando poi artificialmente la generazione di CSF1 nei neuroni mPFC i topi mostravano particolari cambiamenti neuronali e comportamentali che di solito si notano durante l’astinenza dall’alcol. Secondo i ricercatori ciò suggerisce che queste proteine immunitarie hanno un ruolo importante durante l’astinenza dall’alcol e proprio per questo potrebbero essere prese di mira per nuove strategie come spiega Reesha R. Patel, una delle ricercatrici coinvolte dello studio.[1]