
Un nuovo algoritmo che riesce a riconoscere bulli e aggressori on-line è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori della Binghamton University.
Nello specifico i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo che riconosce, con una precisione del 90% secondo il comunicato stampa, i bulli su Twitter.
Sempre più laboratori e ricercatori nel campo dell’informatica e dell’intelligenza artificiale stanno spendendo il proprio tempo nel tentativo di creare metodi per riconoscere in maniera automatica il bullismo e l’aggressività su Internet, onde avvantaggiare, molto evidentemente, anche le grosse società che tengono in piedi i social network che, almeno per il momento, fanno perlopiù utilizzo di moderatori umani.
Jeremy Blackburn, scienziato informatico dell’Università americana, sta cercando di colmare questa lacuna analizzando i modelli comportamentali dei “bulli” su Twitter e confrontandoli con quelli degli utenti “normali”.
Proprio per questo il ricercatore, insieme ai colleghi, ha realizzato appositi crawler per raccogliere più velocemente e più efficientemente i dati da Twitter.
Si è poi affidato ad algoritmi per l’elaborazione del linguaggio naturale oltre ad altri strumenti già disponibili per l’analisi dei sociali network ed è riuscito a sviluppare un algoritmo che classifica automaticamente due modelli di comportamento offensivo on-line: il cyberbullismo e la cyberaggressione.
La precisione dell’algoritmo sarebbe del 90%. L’algoritmo riesce a individuare comportamenti molesti, ad esempio utenti che lanciano minacce fanno commenti razzisti ad altri utenti.
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