Un nuovo studio, realizzato dallo scienziato computazionale Jonathan Carroll-Nellenback e pubblicato il mese scorso sull’Astrophysical Journal, affronta il cosiddetto paradosso di Fermi ponendo sul tavolo una nuova possibile risposta che prende in considerazione un fattore di solito non calcolato quando si parla di probabilità di entrare in contatto con civiltà aliene intelligenti: la rotazione della galassia.
Una delle risposte al paradosso di Fermi, una delle più popolari, mette in discussione la stessa esistenza della vita intelligente, almeno nella via Lattea. Con un così lungo tempo a disposizione (13 miliardi di anni circa, anno più anno meno) eventuali civiltà aliene avrebbero avuto tutto il tempo per colonizzare la maggior parte della galassia o comunque per lasciare delle tracce.
Dal momento che non ne vediamo, civiltà intelligenti non esistono. Questa risposta al paradosso di Fermi fu formulata nel 1975 dall’astrofisico Michael Hart.
Tuttavia Carroll-Nellenback controbatte a questa teoria fornendone una nuova secondo la quale la vita extraterrestre intelligente ha semplicemente bisogno di tempo per esplorare tutta la galassia e che anche 13 miliardi di anni non sono sufficienti.
Lo scienziato, in intervista a Business Insider, spiega che le stelle, e dunque anche i pianeti orbitano intorno a loro, orbitano a loro volta intorno al centro della galassia su orbite che possono apparire anche molto diverse con il passare del tempo.
Gli alieni intelligenti, secondo il ricercatore, starebbero aspettando che le destinazioni che hanno preso di mira si avvicinino affinché possano essere visitate o colonizzate.
Gli alieni risulterebbero, sostanzialmente, sempre in attesa che la loro traiettoria abitabile si avvicini ad una sistema stellare abitabile che risulta troppo lontano da essere raggiungibile anche con navicelle molto veloci.
Con un presupposto del genere, la colonizzazione dell’intera Via Lattea o di una buona parte di essa richiede molto più tempo di 13 miliardi di anni che caratterizzano la sua età.
“Se il tempo necessario è di un miliardo di anni, questa è una soluzione al paradosso di Fermi. I mondi vivibili sono così rari che devi aspettare più a lungo di quanto una civiltà dovrebbe durare prima che un altro entri nel raggio di azione”, spiega lo scienziato.
Questo può significare anche gli stessi alieni non solo potrebbero non averci ancora raggiunti ma potrebbero averlo fatto molto prima che gli stessi umani siano apparsi sulla Terra.
Approfondimenti
- The Fermi Paradox and the Aurora Effect: Exo-civilization Settlement, Expansion, and Steady States – IOPscience (IA) (DOI: 10.3847/1538-3881/ab31a3)