
Uno studio pubblicato su bioRxiv conferma che non esiste alcuna possibilità di esistenza di cibi a calorie “negative”. L’idea, che si è diffusa negli ultimi anni e che ha portato anche alla creazione di fantomatiche diete relative a questo concetto, sta nel fatto che esistono alimenti che contengono così poche calorie che l’atto stesso del mangiarli, costituito sostanzialmente da masticazione, assimilazione e digestione, fa consumare più calorie di quelle apportate dallo stesso alimento.
Di solito gli alimenti a contenuto calorico negativo che vengono maggiormente citati, come descritto nell’abstract dello studio, sono caratterizzati da un contenuto di acqua e fibre molto elevato e da un contenuto di grasso molto basso oppure inesistente.
Secondo quest’ultima ricerca, nessuno studio precedente aveva pienamente affrontato in maniera empirica l’eventualità dell’esistenza di alimenti a calorie negative.
A tal proposito ricercatori hanno eseguito dei test su vari esemplari di una specie di lucertola onnivora denominata Pogona vitticeps, volgarmente conosciuta anche come drago barbuto. Le lucertole sono state alimentate con del sedano, di solito l’alimento “principe” per quanto riguarda quelli a “calorie negative” e in generale quello che risulta sempre ai primi posti quando si elencano alimenti ipocalorici.
I ricercatori hanno calcolato i tassi metabolici delle lucertole in seguito al consumo del sedano per un quantitativo pari al 5% della loro massa corporea. Hanno poi analizzato l’energia persa dalle lucertole per tutto il processo, dall’ingerimento alla digestione, e hanno calcolato anche le energie che gli animali hanno perso per l’espulsione delle feci e delle urine.
Secondo i calcoli, gli animali utilizzavano il 33% delle calorie ingerite per la digestione e il 43% delle stesse per l’escrezione. Ciò significa che restava un buon 24% di assimilazione di calorie apportate dal sedano. Considerando poi che solo una parte dell’energia fecale derivava dal sedano ingerito, il guadagno netto in termini calorici presumibilmente risultava anche più alto.
Questo risultato non significa che il sedano non è utile per dimagrire: le calorie assimilate mangiando sedano sono comunque poche rispetto a quelle assimilate con altri alimenti e dunque più facilmente “smaltibili” anche con pochissimo o nessuno esercizio fisico.
Il sedano, così come altre verdure, resta dunque altamente consigliato per chi vuole fare una dieta. Il risultato dello studio sta semplicemente a significare che non esiste un alimento che, una volta mangiato, fa consumare più calorie di quanto lo stesso alimento ne possa apportare.
Come riferiscono gli stessi ricercatori nel riepilogo dell’abstract, “Questo studio empirico rifiuta l’esistenza di alimenti a contenuto calorico negativo; tuttavia tali alimenti contribuiranno a un bilancio energetico negativo e quindi alla perdita di massa corporea”.
Fonti e approfondimenti
- Negative calorie foods: An empirical examination of what is fact or fiction | bioRxiv (IA) (DOI: 10.1101/586958 )
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