
In uno studio pubblicato su Science Advances un gruppo di ricercatori descrive le analisi che hanno effettuato riguardo ad un fossile di Tristychius arcuatus, un antico squalo lungo poco più di mezzo metro vissuto nel carbonifero inferiore (336-326 milioni di anni fa).
Tristychius arcuatus
Questo squalo, simile agli odierni pescecani, fu scoperto per la prima volta da Louis Agassiz nel 1837 e poi maggiormente descritto in dettaglio da John Dick nel 1978.
I resti sono stati scoperti lungo un’insenatura nei pressi di Edimburgo, in Scozia.
Questi resti si sono rivelati sorprendentemente importanti perché mostrano mascelle adattate per l’alimentazione con aspirazione, una tecnica di alimentazione oggi diffusa tra i vertebrati acquatici e che spesso è considerata come uno dei fattori chiave che ha contribuito al successo evolutivo degli attinopterigi (Actinopterygii).
Alimentazione con aspirazione
Questa tecnica vede essenzialmente l’aspirazione dell’acqua attraverso la bocca in modo che si possano catturare prede più difficili da afferrare, come quelle più piccole o crostacei, vermi o altri invertebrati dal fondo dell’oceano.
L’apparato del Tristychius arcuatus mostra inoltre un sistema che poteva espandersi mentre si apriva e si chiudeva la bocca per controllare il flusso di acqua, e quindi di cibo, aspirato, una caratteristica che permetteva a questo squalo di accedere a risorse alimentari mai sfruttate da altri squali.
Ad esempio erano in grado di aspirare prede che si nascondevano in tane poco profonde o gamberetti dal fondo del mare 50 milioni di anni prima che i pesci ossei si evolvessero con un apparato simile.
Si tratta di una delle prime prove di mascelle adattate a questo tipo di alimentazione e ciò dimostra la versatilità evolutiva degli squali.
Questo studio, inoltre, mostra che l’alimentazione ad aspirazione acquatica è apparsa per la prima volta in uno dei primi squali conosciuti, come afferma Michael Coates, professore di biologia e anatomia all’università di Chicago e autore senior dello studio.
Fossili di Tristychius arcuatus molto rari
Inoltre i fossili del Tristychius arcuatus sono abbastanza rari perché lo scheletro cartilagineo di cui erano provvisti è solito marcire prima della fossilizzazione.
Proprio per questo Coates e il suo team hanno adottato nuove tecnologie nonché nuovi software di immaging e di modellazione in per studiare questi “impegnativi” fossili riuscendo a ricreare immagini in 3D.