
Più di tre milioni di anni fa il livello dei mari era fino a 16 metri più alto rispetto a quello dei giorni nostri: è questa l’interessante conclusione a cui sono giunti alcuni scienziati dell’Università del Nuovo Messico che hanno pubblicato il proprio lavoro su Nature.
I ricercatori hanno analizzato vari depositi in una grotta sull’isola di Maiorca, situata al largo della Spagna nel Mar Mediterraneo.
Quelli che hanno analizzato sono particolari depositi che si formano nelle grotte costiere ogni volta che vengono allagate, sostanzialmente ogni volta che c’è un innalzamento notevole del livello del mare.
Ad una prima analisi hanno compreso che i depositi nelle caverne analizzate risalivano ad un periodo, denominato Pliocene, compreso tra 4,4 e 3,3 milioni di anni fa.
Secondo i ricercatori, anche in questo caso l’innalzamento del mare deve essere stato causato dallo scioglimento delle calotte glaciali anche se c’è una possibilità che le grotte possano essere state allagate a seguito di un processo di innalzamento e cedimento dell’isola stessa.
Tuttavia un intervallo chiave di particolare interesse che si è verificato durante questo periodo, da circa 3,264 a 3,025 milioni di anni fa, mostra che le temperature erano da 2 a 3 °C superiori a quelle dei livelli industriali e che l’anidride carbonica nell’atmosfera mostrava un livello di presenza simile a quello odierno, l’ultima volta nella storia della Terra in cui il livello di CO2 atmosferico è stato simile a quello di oggi.
Queste considerazioni e altri dati hanno spinto i ricercatori a calcolare il livello medio globale del mare giungendo alla conclusione che era più alto rispetto a quello odierno di più di 16 metri.
Questo studio lascia comprendere la gravità delle implicazioni che il riscaldamento globale potrebbe apportare all’ecosistema terrestre.
Il punto è proprio questo: utilizzare le conoscenze che possiamo acquisire riguardo al passato della Terra per tentare di prevedere fino a quanto si spingerà l’innalzamento dei livelli del mare nella situazione odierna e del prossimo futuro, come specifica Bogdan Onac, professore del dipartimento di geoscienze dell’Università americana: “Possiamo usare le conoscenze acquisite dai periodi caldi precedenti per mettere a punto i modelli di calotta glaciale che vengono quindi utilizzati per prevedere la risposta futura della calotta glaciale all’attuale riscaldamento globale”.
Approfondimenti
- Constraints on global mean sea level during Pliocene warmth | Nature (IA) (DOI: /10.1038/s41586-019-1543-2)
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