
Anche i macachi sono capaci di utilizzare strumenti per rompere gusci di noce o addirittura per aprire le ostriche. A questa conclusione è giunto un gruppo di studio composto da scienziati britannici e thailandesi che hanno analizzato in particolare il macaco a coda lunga (Macaca fascicularis) e che hanno pubblicato il proprio studio su Royal Society Open Science.
I ricercatori hanno visto i macachi nutrirsi, oltre che di noci, tra cui il mandorlo indiano e le noci della palma da olio (Elaeis guineensis), anche di diversi frutti di mare, perlopiù bivalvi. I ricercatori sono riusciti ad osservare i macachi mentre utilizzavano pietre (nell’immagine sopra) proprio per spaccare gusci delle noci e per aprire le ostriche, una abilità che si credeva fosse una caratteristica, oltre che degli esseri umani, solo degli scimpanzé e dei cappuccini barbuti.
Analizzando gruppi di macachi sull’isola thailandese di Piak Nam Yai i ricercatori hanno dunque scoperto una nuova specie di primati che fa ricorso ad oggetti per certi versi “costruiti” per ottenere del cibo. Inoltre gli stessi macachi hanno saputo ricavare cibo anche dalle palme da olio, introdotte nelle isole thailandesi solo da qualche decennio. Hanno dunque imparato nel giro di pochissime generazioni ad accedere ai suoi frutti e a romperli con strumenti in una maniera effettivamente rapida.
Secondo Tomos Proffitt dell’University College di Londra, che ha condotto lo studio, quello che si può capire in questo studio è che questi primati adattano i propri strumenti fatti essenzialmente di pietra per raggiungere altre fonti di cibo, lontano dalla costa, altrimenti inaccessibili.
Fonti e approfondimenti
- Analysis of wild macaque stone tools used to crack oil palm nuts | Open Science (DOI: 10.1098/rsos.171904 ) (IA)