Anche più piccole particelle inquinanti possono scatenare tempeste

Anche le più piccole particelle di elementi inquinanti, da sempre considerate troppo piccole per avere un impatto significativo sulla formazione delle goccioline, possono dare il via alla produzione di acqua piovana e scatenare tempeste. La nuova ricerca, pubblicata su Science, mostra infatti che il potere di queste piccole particelle aerotrasportate, note anche come aerosol, è molto più grande di quanto ci si aspettasse.

Queste particelle sono di solito prodotte dall’inquinamento industriale ed urbano nonché da incendi ed altre fonti. Secondo questo nuovo studio, queste particelle hanno un effetto “fuori misura”. Anche le particelle più piccole di un 1000º della larghezza di un capello umano possono causare una notevole intensificazione delle masse nuvolose e dunque innescare la caduta della pioggia.

Per Jiwen Fan del Dipartimento dell’Energia del Pacific Northwest National Laboratory, uno degli autori della ricerca, proprio la presenza di queste particelle rappresenta una delle ragioni per le quali alcune tempeste diventano così forti e producono un così grande quantitativo di pioggia: “In un’area calda e umida dove le condizioni atmosferiche sono altrimenti molto pulite, l’intrusione di particelle molto piccole può avere un impatto notevole”.

Lo studio si è basato sostanzialmente sui dati provenienti dall’area amazzonica, pressoché incontaminata tranne la regione intorno a Manaus, una città con più di 2 milioni di persone. Proprio questa conformazione ha dato l’opportunità gli scienziati di esaminare in maniera dettagliata l’impatto dell’inquinamento proveniente da una zona popolosa ed industriale rispetto ad una zona pressoché incontaminata.

Gli scienziati hanno in particolare analizzato particelle ultrafini con un diametro di meno di 50 nanometri: era già noto, infatti, che particelle più grandi svolgessero un ruolo nell’alimentazione delle correnti ascensionali nell’atmosfera, un processo che crea poi le nuvole e dunque la pioggia, ma non si credeva che particelle più piccole di 50 nanometri di diametro potessero avere lo stesso effetto.
“Abbiamo dimostrato che in condizioni pulite e umide, come quelle esistenti sull’oceano e in alcune zone ai tropici, piccoli aerosol hanno un grande impatto sul clima”, dichiara ancora Fan.

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