
Anche i polpi, i granchi e le aragoste possono provare dolore secondo un team di ricercatori che hanno scritto anche un articolo su The Conversation.[1]
Per capire il livello di sensibilità al dolore in due gruppi di invertebrati, i cefalopodi e i crostacei decapodi i ricercatori hanno utilizzato vari criteri relativi al sistema nervoso degli animali e al loro comportamento.
I cefalopodi sembrano essere quelli che sentono più dolore
Secondo i ricercatori Le analisi hanno mostrato prove di quella che noi possiamo considerare come un’esperienza dolorosa.
La prova più forte stata trovata nei cefalopodi (polpi, seppie e calamari). In particolare i polpi, con 170 milioni di cellule cerebrali e con un rapporto cervello-corpo più alto, mostravano le prove più forti di esperienze dolorose.
L’esperimento con i polpi
Come spiegano i ricercatori, in un esperimento i polpi dovevano entrare in tre camere. I ricercatori iniettavano nel corpo degli animali dell’ acido acetico quando entravano in quella che risultava dall’inizio la loro camera preferita. Subito i polpi evitavano, dal momento dell’iniezione, quella camera. Anzi preferivano una camera in cui era disponibile un anestetico locale, una sostanza che faceva diminuire l’attività nervosa relativa al dolore nel sito della lesione.
Si tratta di risultati molto simili ad esperimenti effettuati sui mammiferi che indicavano l’esperienza soggettiva del dolore.
Gli esperimenti sui decapodi
Tuttavia anche i decapodi (aragoste, granchi, gamberi, eccetera) mostravano segni di esperienze dolorose. I ricercatori spiegano che in uno studio del 2014 anche i gamberi hanno mostrato di provare dolore nel corso di un esperimento in cui un campo elettrico induceva gli stessi gamberi ad evitare delle zone luminose mentre la somministrazione di un farmaco anti-ansia invertiva invece questo effetto.
Secondo i ricercatori si tratta di risultati che mostrano che gli invertebrati dovrebbero essere trattati alla pari dei vertebrati per quanto riguarda la protezione degli animali dalle esperienze dolorose.
Note
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