Anche solo tre secondi al giorno di sollevamento pesi possono avere un impatto positivo sul corpo umano secondo un interessante studio condotto da ricercatori della Edith Cowan University (ECU).[1] I risultati della ricerca sono stati pubblicati sullo Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports.[2]
L’esperimento su 30 soggetti
I ricercatori hanno svolto un esperimento, in collaborazione con altri colleghi di Università giapponese, su 30 nuovo soggetti, studenti universitari sani. Questi ultimi dovevano eseguire una contrazione muscolare del flessore del gomito effettuando il massimo sforzo per soli tre secondi al giorno. Questo brevissimo esercizio avveniva per cinque giorni alla settimana e l’esperimento in totale durata quattro settimane.[1]
Curl del bicipite
L’esercizio in questione era un curl del bicipite. I soggetti venivano divisi in tre gruppi a seconda della tipologia di curl eseguita: isometrico, concentrico o eccentrico.
L’esercizio di contrazione isometrica vede il muscolo sotto carico fermo, quello concentrico vede il muscolo accorciarsi e quello eccentrico vede il muscolo allungarsi. In tutti i casi l’esercizio veniva eseguito al massimo sforzo.
C’era poi anche un gruppo di controllo composto da 13 studenti che non eseguivano l’esercizio durante lo stesso periodo.[1]
Risultati
I ricercatori notavano un aumento del 10% della forza muscolare nel gruppo che eseguiva l’esercizio curl eccentrico (dopo le quattro settimane). Veniva riscontrato un aumento più contenuto della forza muscolare negli altri due (curl isometrico e concentrico). I componenti del gruppo di controllo, naturalmente, non vedevano alcun aumento della massa muscolare.[1]
Anche 60 secondi al giorno possono essere utili
Ken Nosaka, ricercatore dell’ECU che ha guidato il team di studio, spiega che questi risultati mostrano che non c’è bisogno di molto tempo per fare esercizi che possono portare benefici per quanto riguarda la forza muscolare. Secondo il ricercatore, anche 60 secondi al giorno in quattro settimane possono aumentare la forza muscolare. Praticamente, spiega il ricercatore, “ogni contrazione muscolare conta”.[1]