
L’unico intervento oggi possibile per l’aneurisma dell’aorta addominale, come riferisce un articolo apparso sul sito dell’Università di Oxford,[1] è rappresentato da una operazione chirurgica considerabile come ad alto rischio. Quest’operazione viene eseguita solo se sussiste il pericolo reale di rottura dell’aorta, uno dei vasi sanguigni più importanti del corpo che va dal cuore verso il basso fino al torace e allo stomaco.
L’aorta, infatti, può ingrandirsi e, con il deterioramento che avviene nel corso del tempo e dell’avanzare dell’età, può anche rompersi. Ciò può causare un grave livello di emorragia, pericoloso anche per la vita. Questa rottura può accadere senza alcun preavviso. Ad oggi non esistono farmaci anche perché le cause stesse dell’aneurisma dell’aorta addominale non sono ancora pienamente comprese.[1]
Un gruppo di ricerca condotto da Nicola Smart, professore associato di sviluppo e rigenerazione cardiovascolare, ha acquisito un’importante informazione proprio riguardo a questa patologia: una piccola proteina denominata Thymosin b4 (Tb4) è stata identificata come un nuovo, promettente bersaglio farmacologico per trattare questa malattia. Lo studio è stato pubblicato su Journal of Clinical Investigation.[2]
Note e approfondimenti
- New target identified to develop treatment for Abdominal Aortic Aneurysm | University of Oxford (IA)
- JCI – Thymosin β4 protects against aortic aneurysm via endocytic regulation of growth factor signaling (IA) (DOI: 10.1172/JCI127884) (PDF – PDF su IA)
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