
Uno studio che potrebbe rivelarsi utile per comprendere meglio come gli animali gestiscono a livello mentale la morte e se provano dolore quando essa riguarda soggetti a loro vicini, come i figli, è stato realizzato da un team di ricercatori dell’University College London (UCL). Riassumiamo qui i principali risultati raggiunti dai ricercatori e alcune dichiarazioni di una delle scienziate coinvolte nello studio.
- Femmine di primati trasportano piccoli morti
- Lo studio
- 80% delle specie analizzate mostra questo comportamento
- Lemuri mostrano comportamento particolare
- Età della madre e causa della morte del piccolo
- Probabilmente diversi animali hanno concetto della morte simile a quello umano
- Non sappiamo se primati comprendono che moriranno anche loro
- Parallelismo con madri che partoriscono figli morti
- Video
- Note e approfondimenti
Femmine di primati trasportano piccoli morti
Il dibattito riguardo alla presunta consapevolezza da parte di primati della morte quale fine dell’esistenza è ancora molto acceso tra gli scienziati.
Nello studio viene approfondito un comportamento che ha sempre affascinato ricercatori e non: diverse femmine di specie di primati, come babbuini ed altre scimmie, sono solite portare i bambini morti in braccio, un comportamento che spesso si protrae per diverso tempo dopo il decesso del piccolo.
Lo studio
Lo studio, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, si basa su 126 studi precedenti e su 409 casi per un totale di 50 specie diverse di primati e può essere considerato come il più grande relativo a questo comportamento già conosciuto nei primati e denominato “trasporto di cadavere infantile”.
80% delle specie analizzate mostra questo comportamento
I ricercatori scoprivano che l’80% delle specie di primati analizzate mostrava il comportamento. Quest’ultimo sembra verificarsi, però, più frequentemente nelle grandi scimmie e nelle scimmie del Vecchio Mondo. In questi casi le madri tendono a portare i piccoli in braccio per periodi di tempo più lungo.
Lemuri mostrano comportamento particolare
Femmine di altre specie non sono solite portare il corpo dei neonati in braccio dopo il decesso ma sembrano mostrare comunque comportamenti che suggeriscono una forma di dolore. Ciò sembra accadere, per esempio, tra i lemuri: le madri tornano ripetutamente nei pressi del cadavere e sembrano mettere in atto comportamenti tipici del contatto tra una madre e un figlio piccolo.
Età della madre e causa della morte del piccolo
Inoltre i ricercatori scoprivano un collegamento tra l’età delle madri nel momento della morte del figlio e la probabilità che i cadaveri fossero portati in giro dopo la morte. Le madri più giovani mostravano probabilità più grandi di portare i cadaveri dei piccoli in giro dopo la morte.
Infine i ricercatori scoprivano che se la morte era di tipo traumatico, ad esempio se era causata da un incidente, le probabilità di trasporto del cadavere erano minori rispetto ai casi di morte non traumatici (ad esempio una malattia).
Probabilmente diversi animali hanno concetto della morte simile a quello umano
Secondo Alecia Carter, ecologa dell’UCL e una delle autrici dello studio, i primati, come suggerisce lo studio stesso, probabilmente sono in grado di concettualizzare la morte come fanno gli esseri umani.
Forse non sono in grado di capire pienamente che la morte è una cessazione delle funzioni vitali definitiva, cosa invece che è palese per gli esseri umani, una mancanza che probabilmente contraddistingue proprio le madri di diverse scimmie almeno durante un periodo di tempo che può variare a seguito del decesso di uno dei loro piccoli.
Non sappiamo se primati comprendono che moriranno anche loro
La ricercatrice spiega però che non sappiamo, e forse non lo sapremo mai, se i primati comprendono che la morte è universale. Non sappiamo se i primati sanno che la morte riguarda tutti gli esseri viventi e, soprattutto, anche loro stessi.
Parallelismo con madri che partoriscono figli morti
A tal proposito la ricercatrice fa un parallelismo con ciò che a volte accade con le madri umane. Le donne che mettono al mondo un figlio deceduto sembrano avere rischi più bassi di sperimentare grave depressione a seguito dell’evento se tengono in braccio il bambino per un po’ di tempo.
Parallelamente anche le madri di diversi primati potrebbero necessitare di questo “periodo” di contatto ancora ravvicinato con il piccolo deceduto semplicemente per affrontare la perdita. Se fosse così, si tratterebbe di comportamenti che non farebbero altro che rinforzare l’idea di quanto il legame materno sia forte tra i primati e in generale tra i mammiferi.
Video
Alcuni esempi di video di femmine di primati che trasportano piccoli morti presenti su YouTube: