
Un team di biologi evoluzionisti dell’Università del Nuovo Galles del Sud e di altri istituti ha analizzato l’evoluzione degli animali plananti, animali che possono essere considerati una via di mezzo tra gli animali non volanti e quelli volanti.
Questi animali sono dotati di “ali” che servono per planare saltando da grosse distanze piuttosto che per volare.
Il percorso evoluzionistico di questi animali risulta molto interessante ed è stato oggetto dello studio pubblicato su The American Naturalist.
I ricercatori confermano innanzitutto le teorie precedenti riguardo questi animali. Quelli che vediamo oggi provengono, a livello evoluzionistico, da antenati arborei. Quest’ultimi devono aver sviluppato il sistema di planaggio per sfuggire ai predatori in un periodo compreso tra 30 e 25 milioni di anni fa.
Il vantaggio di poter planare è palese: con una tecnica del genere si può letteralmente sfruttare un nuovo ambiente tridimensionale, ad esempio saltando di albero in albero, come lascia intendere Terry Ord, ecologo evoluzionista dell’UNSW ed autore principale dello studio: “Dal punto di vista di un biologo evoluzionista, si presume che questi tipi di innovazione che aprono nuove opportunità promuovano una diversificazione ancora più adeguata. Improvvisamente ci sono tutti questi nuovi microhabitat disponibili che offrono nuove risorse e hai nuove specie che si spostano in quei microhabitat particolari dove ti aspetteresti che si adattino ancora di più.”
Differentemente dagli animali volanti però, i quali si sono sviluppati anatomicamente sempre più per sfruttare il volo, negli animali plananti non c’è stata un vero e proprio cambiamento radicale della forma del corpo né delle dimensioni delle sue funzioni.
Gli animali plananti, a differenza di quelli volanti, si sono limitati a sfruttare “l’atterraggio morbido”.
I ricercatori hanno analizzato soprattutto i Draco blanfordii (anche “draghi volanti”), una piccola lucertola della famiglia degli agàmidi (Agamidae), rettili diffusi soprattutto nel sud-est asiatico, e i più noti “scoiattoli volanti”, roditori della famiglia degli sciurini (Sciurinae).
nel caso degli scoiattoli volanti africani per esempio, le dimensioni del corpo e le loro caratteristiche non sono così diverse rispetto a quelle degli scoiattoli non volanti.
Nel caso dei draghi volanti qualche cambiamento strutturale, rispetto alle specie più simili ma non volanti, c’è stato. Questi animali hanno sviluppato corpi più grandi a scapito delle abilità di planaggio. Per compensare ciò questi animali hanno sviluppato un appiattimento del corpo in modo da “fondersi” quasi con la corteccia degli alberi. “Quindi stanno quasi regredendo dallo stile di vita planante. Ma in questo caso, il motivo per cui stanno cambiando la loro dimensione corporea è superare la concorrenza con altre lucertole”, dichiara Ord.
Approfondimenti
- How gliding animals fine-tuned the rules of evolution | Evolution & Ecology Research Centre (IA)
- Gliding Dragons and Flying Squirrels: Diversifying versus Stabilizing Selection on Morphology following the Evolution of an Innovation | The American Naturalist: Vol 195, No 2 (IA) (DOI: 10.1086/706305)
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