
Un metodo per individuare più efficacemente gli antibiotici che si possono nascondere nella sporcizia comune è stato ideato da un gruppo di ricercatori della McMaster University che hanno pubblicato il proprio lavoro su Nature Biotechnology.
Questo metodo potrebbe servire per estrarre composti più rari o comunque più difficili da estrarre che potrebbero essere utili per sviluppare nuovi antibiotici.
Gli antibiotici odierni, infatti, provengono perlopiù da batteri e funghi che vivono nel suolo, come rimarca Elizabeth Culp, una delle ricercatrici che hanno condotto lo studio.
Questo metodo descrive come eliminare quegli antibiotici più comuni prodotti dai batteri del suolo onde riscoprire quelli “nascosti” che difficilmente potrebbero essere individuati con i metodi “classici”.
Il metodo sviluppato da ricercatori si basa su uno strumento basato sulla tecnologia CRISPR-Cas9.
I ricercatori hanno sperimentato il nuovo metodo su vari batteri del suolo che producono antibiotici. Con questo metodo sono riusciti ad eliminare i composti che sono alla base di due antibiotici comuni, la streptomicina e la streptotricina.
Sottoponendo i batteri modificati ad un nuovo screening senza questi componenti, i ricercatori scoprivano nuovi composti.
“Questo semplice approccio ha portato alla produzione di diversi antibiotici che sarebbero stati altrimenti mascherati”, dichiara la stessa Culp. “Siamo stati in grado di scoprire rapidamente varianti rare e precedentemente sconosciute di antibiotici”.
Approfondimenti
- Hidden antibiotics in actinomycetes can be identified by inactivation of gene clusters for common antibiotics | Nature Biotechnology (IA) (DOI: 10.1038/s41587-019-0241-9)