
Una buona arma di contrasto per il rischio di apnea notturna potrebbe essere un aumento dell’esercizio fisico secondo un nuovo studio apparso sul Journal of Clinical Sleep Medicine.
I ricercatori, analizzando diversi dati medici e socio-demografici presenti in un database che comprende 155.000 adulti, hanno infatti scoperto che un aumento delle attività motorie può essere associato ad un rischio minore di apnea ostruttiva del sonno.
L’apnea ostruttiva del sonno è un disturbo abbastanza comune a livello respiratorio. Solo negli Stati Uniti, per esempio, ne soffrono 29 milioni di adulti, la maggior parte dei quali non diagnosticata. La stessa apnea notturna è poi stata associata ad altri studi a rischi più grandi di malattie cardiache, ictus, ipertensione e altre condizioni.
Secondo i ricercatori dell’Università di Adelaide, Australia, anche un aumento modesto dell’attività fisica, incluso anche il solo camminare, può essere collegato ad una riduzione del 10% del rischio di incorrere l’apnea notturna.
Come spiega Lyle Palmer, professore di epidemiologia genetica della suddetta università e autore senior dello studio, l’aspetto più interessante di questa scoperta sta proprio nel fatto che sembra bastare un’attività fisica abbastanza leggera per ottenere risultati degni di nota in termini di riduzione di rischio di apnea notturna.
Nello specifico, secondo i ricercatori basterebbero 20 minuti di camminata quotidiana e otto minuti di una qualsiasi attività vigorosa quotidiana per ottenere cifre abbastanza significative in termini di riduzione del rischio di apnea notturna.