
Gli apparecchi acustici possono rivelarsi utili per contrastare o ritardare il declino cognitivo secondo quanto riferiscono in un nuovo studio, apparso sul Journal of Clinical Medicine, alcuni ricercatori dell’Università di Melbourne.
Questi ultimi hanno infatti testato l’utilizzo di apparecchi acustici in un centinaio di persone con un’età compresa tra i 62 e gli 82 anni con perdita dell’udito.
L’esperimento è durato 18 mesi a seguito dei quali i ricercatori si accorgevano che le persone che avevano usufruito di apparecchi acustici mostravano un miglioramento per quanto riguarda la percezione del linguaggio, la disabilità di ascolto e la qualità della vita in generale.
Il 97,3% dei partecipanti mostrava una maggiore stabilità in funzioni quali la capacità mentale di pianificare, di organizzare le informazioni ed iniziare un compito.
Le donne poi mostravano dei miglioramenti maggiori nella memoria di lavoro, la memoria utilizzata per prendere decisioni e in generale per ragionare così come nella maggior parte delle altre funzioni cognitive prese in considerazione.
Julia Sarant, professoressa dell’università australiana e una delle autrici dello studio, tende a sottolineare l’importanza di questi risultati in quanti ad oggi sostanzialmente non esistono trattamenti efficaci per contrastare o per far arretrare il declino cognitivo o la demenza negli anziani.