
È possibile migliorare le prestazioni delle celle solari con una sorta di “armatura” di grafene come riporta un team di ricercatori dell’UNIST che ha inventato una nuova tipologia di elettrodo il quale potrebbe essere usato per migliorare in particolare il livello di stabilità delle celle solari in perovskite.
La perovskite è uno dei materiali più promettenti proprio per quanto riguarda il comparto delle celle solari grazie al basso costo e soprattutto grazie ad una conversione dell’energia molto efficiente.
I ricercatori si sono accorti che inserendo una protezione tra l’elettrodo e la pellicola di perovskite si può prevenire la degradazione procurata dallo stesso metallo dell’elettrodo. Hanno provato ad inserire uno strato di grafene ottenendo ottimi risultati in termini di contrasto alla degradazione della pellicola di perovskite.
Il grafene possiede di per sé una conduttività elettrica molto alta ma è caratterizzato anche da un’ottima impermeabilità che impedisce anche alla più piccola molecola di passare.
“Il grafene può essere un’efficace barriera di diffusione se combinato con nanostrutture metalliche con eccezionale impermeabilità alla diffusione di ioni metallici e alogenuri all’interfaccia dello strato di elettrodo/perovskite di metallo, raccolta di carica potenziata attraverso le distanze vuote delle nanostrutture di metallo, perdita minima di trasmissione ottica come strato di protezione grazie alla sua elevata trasparenza ottica e al miglioramento della durata meccanica dell’elettrodo ibrido”, spiega il team di ricerca.
Lo studio è stato pubblicato su Nano Letters.