
L’asma può essere trattato con nanocapsule di acido nucleico che forniscono messaggi di silenziamento genico alle cellule responsabili della patologia nei polmoni. É l’idea che è arrivata a un team di ricerca dell’Università del Connecticut che sta progettando nuove nanocapsule che, introdotte nei polmoni, forniscono, in maniera selettiva, un determinato DNAzima (detti anche deossiribozimi, i DNAzimi sono oligonucleotidi del DNA che eseguono una specifica reazione chimica).
Questo DNAzima serve a silenziare un componente dell’apparato immunitario umano, denominato chiamato GATA-3, che ha un ruolo importante nell’asma allergico.[1]
Terapia basata sul silenziamento genico del GATA-3
Il GATA-3, infatti, causa la sovraespressione di particolari componenti dell’apparato immunitario che, a loro volta, scatenano gli attacchi di asma allergico.
La tecnologia è trattata specificamente proprio per l’asma allergico, come spiega Steven Szczepanek, professore di patobiologia del College of Agriculture, Health, and Natural Resources.
L’asma allergico rappresenta il 50% dei casi di asma negli adulti e addirittura il 90% nei più piccoli.
Già diversi studi hanno mostrato che i trattamenti basati sul GATA-3 possono rivelarsi molto efficienti e questo nuovo progetto, basato sulla nanotecnologia, lo dimostra.[1]
Procedimento
Le nanocapsule sono simili a minuscole bolle ed hanno una dimensione di circa 60 nanometri.
A spiegare il procedimento è Jessica Rouge, assistente professoressa di chimica del College of Liberal Arts and Sciences, altra componente della team di ricerca: “In primo luogo, sintetizziamo qualcosa chiamato tensioattivo, è molto simile al sapone e forma essenzialmente una bolla su scala nanometrica. Quindi modifichiamo la chimica superficiale di questa bolla in modo che possa coniugarsi o connettersi al DNA. Il passo successivo, e ciò che è unico nel nostro laboratorio, è che usiamo gli enzimi per costruire il pezzo successivo per attaccare la sequenza del DNA che essenzialmente taglia l’mRNA che codifica per il GATA-3”.[1]
Esperimenti su topi con asma allergico sensibile agli acari della polvere domestica
I ricercatori hanno fatto esperimenti su topi con asma allergico sensibile agli acari della polvere domestica. Hanno iniettato, tramite nanovettori, le nanoparticelle nei polmoni degli animali.
I risultati mostravano che i polmoni dei topi, con questo trattamento, andavano incontro a danni infiammatori minori rispetto ai topi del gruppo di controllo. Il trattamento, inoltre, riduceva la quantità di cellule immunitarie eosinofile, cellule che sono una delle cause dell’ostruzione delle vie aeree.[1]
Metodo promettente
Non solo abbiamo visto una sostanziale riduzione dei fenotipi dell’asma nel nostro modello murino, ma abbiamo testato i DNAzyme-NAN GATA-3 nei globuli bianchi umani e abbiamo visto sia l’assorbimento delle nanoparticelle che l’abbattimento dell’espressione del gene di interesse. Questa combinazione di dati mi fa davvero sperare sul potenziale traslazionale delle nanoparticelle per la salute umana”, spiega Szczepanek.[1]