Asteroide “a sorpresa” apparso all’ultimo minuto scoperto con radiotelescopio di Arecibo nel 2019

Il 25 luglio 2019 un asteroide è apparso improvvisamente nei cieli della Terra e un team di ricercatori, che ha usato i dati dell’Osservatorio di Arecibo, è riuscito ad osservarlo acquisendo diverse informazioni. Gli astronomi, guidati dalla ricercatrice Luisa Fernanda Zambrano-Marin, hanno avuto pochissimo tempo, all’incirca una mezz’oretta, per approfittare del radiotelescopio onde acquisire letture radar dell’asteroide 2019 OK.

L’asteroide 2019 OK

L’asteroide proveniva da un punto “cieco”, quello della direzione del Sole, e quindi era difficilmente individuabile. La ricercatrice, insieme ai colleghi, dopo aver ricevuto l’avviso, ha avuto solo 30 minuti di tempo per ottenere il maggior numero di informazioni riguardanti la roccia spaziale anche perché viaggiava molto velocemente. Hanno stimato il diametro in un range tra 70 e 130 metri e un tempo di rotazione molto rapido, da 3 a 5 minuti. Proprio perché la sua rotazione risultava molto rapida i ricercatori l’hanno inserito nel 4,3% degli asteroidi a rotazione rapida conosciuti.

Asteroide di tipo C oppure di tipo S

Secondo i ricercatori si tratta di un asteroide di tipo C, ossia uno fatto da rocce argillose e silicatiche, oppure di un asteroide di tipo S, uno fatto da silicato e nichel-ferro. Si tratta delle due tipologie di asteroidi del sistema solare più comuni e più antichi. Secondo i ricercatori dati suggeriscono che 2019 OK non è solo un corpo di macerie legato dalla gravità, come specificato nell’abstract dello studio. L’asteroide, così come diversi altri scoperti corso degli ultimi anni tra quelli che orbitano vicino alla Terra e che sono contraddistinti da una valutazione rapida, richiede una certa forza interna per evitare la rottura.

L’utilità del radiotelescopio di Arecibo

Nonostante il crollo del radiotelescopio di Arecibo avvenuto l’anno scorso, i dati che ha collezionato nel corso dei decenni sono tanti per cui gli scienziati continueranno a sfornare studi e a fare scoperte analizzando semplicemente il suo database. Inoltre, come spiega la stessa Zambrano-Marin, è sempre possibile confrontare i dati raccolti dagli altri osservatori con quelli stipati nel database di Arecibo: “I dati radar non solo aiutano a confermare le informazioni dalle osservazioni ottiche, ma possono aiutarci a identificare le caratteristiche fisiche e dinamiche, che a loro volta potrebbero darci informazioni sulle tecniche di deflessione appropriate se fossero necessarie per proteggere il pianeta”.

Note e approfondimenti

  1. Radar and Optical Characterization of Near-Earth Asteroid 2019 OK – IOPscience (DOI: 10.3847/PSJ/ac63cd)
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