
Il primo oggetto interstellare, ossia proveniente dall’esterno del sistema solare, individuato all’interno del nostro stesso sistema è stato un asteroide dalla forma strana, simile a quella di un sigaro, soprannominato Oumuamua, individuato nell’ottobre 2017. Solo due anni dopo, grazie ad un astronomo dilettante, fu individuato un secondo oggetto interstellare, una piccola cometa, denominata poi cometa Borisov, che passava a due unità astronomiche di distanza dal Sole.
Dopo queste due scoperte, la domanda è sorta spontanea: come fanno oggetti del genere ad entrare in un sistema stellare, probabilmente provenendo da altri sistemi stellari?
Per rispondere a questa domanda quattro ricercatori, Susanne Pfalzner, Luis Aizpuru Vargas, Asmita Bhandare e Dimitri Veras, hanno realizzato un nuovo studio apparso su arXiv.[2]
Probabilmente l’espulsione di oggetti del genere, sostanzialmente asteroidi e comete, dai sistemi stellari avviene quando c’è un incontro ravvicinato tra le stelle. Gli incontri ravvicinati tra le stelle sono più probabili nei primi milioni di anni della vita di una stella, quando gli astri sono ancora abbastanza vicini dopo essersi formati dalla stessa nuvola di gas. Le stelle, infatti, non tendono quasi mai a formarsi da sole ma nascono in maniera collettiva in queste enormi nuvole di gas, polveri ed altri materiali. Proprio durante questo periodo iniziale della loro esistenza, tendono ad essere più vicine e a volte possono avvicinarsi così tanto che oggetti come asteroidi e comete possono essere “scambiati”.
Le stelle con una massa più elevata che si trovano ad una distanza di almeno 250 unità astronomiche da un’altra stella, tendono a strappare via materiale da quest’ultima, a volte “rubandone” tantissimo, fino a metà del totale dei planetesimi del sistema della stella più piccola, come riferiscono i modelli dello studio eseguito dei ricercatori.[1]
Inoltre i modelli dei ricercatori mostrano che le comete sono più suscettibili a queste espulsioni rispetto agli asteroidi che tendono invece a formarsi più vicino alla stella. Dunque, quando in futuro intercetteremo altri oggetti provenienti dall’esterno del sistema solare, avranno più probabilità di assomigliare alla cometa Borisov invece che ad Oumuamua.
Tuttavia possono esistere altri processi che possono determinare l’espulsione di comete ed asteroidi da un sistema stellare. Ad esempio l’interazione con pianeti gassosi giganti può essere tale da far schizzare oggetti del genere nello spazio profondo fino a farli uscire del tutto dal sistema. In questo caso, ossia quando gli oggetti vengono espulsi a causa dell’attrazione del pianeta gigante, l’oggetto tende ad essere più veloce rispetto agli oggetti espulsi a causa delle interazioni stellari. Dato che Oumuamua sembrava abbastanza lento, probabilmente è stato espulso causa di un’interazione stellare. Per la cometa Borisov, invece, non può essere esclusa la spinta gravitazionale di un pianeta gigante.