
Inizialmente gli astronomi del Catalina Sky Survey dell’Università dell’Arizona e dell’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System dell’Università delle Hawaii l’avevano scambiato per un piccolo asteroide in avvicinamento alla Terra a seguito di un’osservazione fatta il 25 agosto. D’altronde molti telescopi in varie parti del mondo sono puntati in modo da rilevare oggetti in avvicinamento (anche se qualche volta non ci riescono in tempo).
Tuttavia dopo aver ispezionato maggiore attenzione l’oggetto, gli astronomi si sono accorti che era artificiale: si trattava dell’Orbiting Geophysics Observatory 1 (OGO-1) della NASA, un satellite del peso di 487 kg lanciato 56 anni fa e in disuso da tempo che stava letteralmente cadendo verso la Terra.
La conferma è arrivata sabato da parte della stessa NASA che con un breve comunicato ha spiegato che si trattava di un vecchio veicolo spaziale lanciato nel settembre del 1964 e costruito al Goddard Space Flight Center.
Fu la prima di un totale di sei missioni che videro un lancio effettuato ogni anno dal 1964 al 1969, per mettere in orbita intorno al nostro pianeta satelliti di osservazione terrestre. OGO-1 ha spedito alla NASA numerosi e utili dati per cinque anni dopodiché è stato messo in modalità di stand-by e il supporto fu dichiarato interrotto nel 1971.
Tutti gli altri cinque veicoli sono già caduti in sicurezza verso la Terra in varie parti degli oceani. OGO-1 è bruciato prima dell’impatto con l’acqua sull’oceano Pacifico meridionale, 160 km a sud-est di Tahiti.
Approfondimenti
- NASA’s OGO-1 Spacecraft to Return Home over the Weekend | NASA (IA)
- Orbiting Geophysical Observatory – Wikipedia in inglese (IA)
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