
Secondo uno studio apparso sulla rivista JNeurosci, l’esercizio fisico è collegato ad un aumento della segnalazione della dopamina e ciò avviene soprattutto nelle aree motorie del corpo dei topi. Lo riferisce un nuovo comunicato della Society for Neuroscience’s.[1]
L’attività fisica non fa bene solo al corpo ma anche al cervello
Come spiega il comunicato, l’attività fisica non fa bene solo al corpo ma anche al cervello. Innanzitutto procura effetti positivi sull’umore (con tutte le conseguenze positive secondarie che ciò può avere) e poi può migliorare la memoria. L’esercizio fisico, inoltre, può contrastare il declino cognitivo.[1]
L’attività fisica migliora il comportamento motorio
Come sperimentato anche sulle persone con malattia di Parkinson, l’attività fisica migliora il comportamento motorio ma in quest’ultimo caso il collegamento non è stato mai chiarito del tutto. Qualcuno ha suggerito che il collegamento si può spiegare con un aumento del rilascio della dopamina. La dopamina è un neurotrasmettitore importante per il controllo motorio ed emotivo. Nei soggetti con Parkinson il rilascio di questo neurotrasmettitore tende a diminuire.[1]
Lo studio con i topi
La ricercatrice Guendalina Bastioli, insieme ai colleghi, ha realizzato un nuovo studio analizzando il rilascio della dopamina nei topi. La ricercatrice ha creato due gruppi di topi: ha fatto esercitare il primo gruppo su una ruota mentre il secondo gruppo è rimasto pressoché inattivo. L’esperimento durava 30 giorni.
Scoperte
La ricercatrice scopriva che nei topi che correvano aumentava la produzione di dopamina in un’area motoria del cervello denominata striato quando avveniva la stimolazione elettrica. Non si notavano invece cambiamenti nei topi che non avevano fatto attività fisica.
Inoltre la ricercatrice notava che l’aumento della dopamina restava anche una settimana dopo che i topi del primo gruppo avevano terminato la fase dell’esercizio.[1]
Il ruolo del fattore neurotrofico cerebrale (BDNF)
Infine i ricercatori misuravano il fattore neurotrofico di origine cerebrale (Brain-derived neurotrophic factor, BDNF). Il BDNF è una proteina che ha un ruolo nella salute dei neuroni. Per questa seconda fase i ricercatori eseguivano lo stesso esperimento utilizzando però topi privi di BDNF. In questo secondo esperimento la ricercatrice non notava differenze tra il gruppo attivo e il gruppo sedentario. Questo suggerisce che questa proteina è una catalizzatrice dell’aumento della segnalazione della dopamina. In futuro potrebbero essere effettuati esperimenti con topi con Parkinson per capire la relazione.[1]