Aumento di CO2 sta causando problemi anche nelle acque dolci

I problemi che l’aumento dell’anidride carbonica sta provocando all’acqua del mare sono già noti: gli oceani stanno diventando sempre più acidi, una caratteristica che va ad impattare su una larga gamma di famiglie di animali acquatici. Tuttavia una nuova ricerca, apparsa su Current Biology, esamina gli impatti che questo aumento sta avendo anche sulle acque dolci.
Secondo lo studio, anche queste ultime stanno diventando più acide. Questo aumento sta già portando effetti molto dannosi in particolare sui piccoli crostacei d’acqua dolce. Questi ultimi sarebbero infatti meno capaci di percepire il pericolo e quindi di difendersi dai predatori.

Secondo Linda Weiss della Ruhr-University di Bochum in Germania “L’acidificazione degli oceani è spesso definita il gemello altrettanto malvagio dei cambiamenti climatici, e molte ricerche attuali descrivono enormi effetti dell’aumento dei livelli di CO2 negli ecosistemi marini. Tuttavia, gli ecosistemi di acqua dolce sono stati in gran parte trascurati, i nostri dati indicano un altro problema di pCO2: l’acidificazione dell’acqua dolce dipendente da pCO2 (pressione parziale dell’anidride carbonica, ndr)”.

Le analisi sono state effettuate su alcuni bacini di acqua dolce in Germania e gli effetti sulla Daphnia, nota anche come pulce d’acqua, una specie di crostaceo dalle dimensioni molto piccole che vive nei laghi, negli stagni e nei bacini artificiali. L’aumento di anidride carbonica sarebbe infatti collegata alle sempre più evidenti difficoltà da parte di questi animali di reagire ai predatori con le classiche punte che spuntano fuori dal corpo e che rendono difficile allo stesso predatore l’ingerimento.

Fonti e approfondimenti

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