
Un particolare e nuovo meccanismo tramite il quale il sistema immunitario del corpo controlla l’autoimmunità e malattie come il cancro sono state oggetto di attenzione di un nuovo studio condotto da parte di ricercatori del Dipartimento di infezione e immunità dell’Istituto di sanità lussemburghese (LIH).
Cellule T regolatorie
Ad essere oggetto di studio sono state in particolare le cellule T regolatorie. Si tratta di globuli bianchi che contrastano, in maniera positiva, l’azione messa in atto dal sistema immunitario. La particolare funzione di queste cellule si rivela fondamentale per il delicato equilibrio tra l’autoimmunità e l’attività antitumorale.[1] I risultati dei ricercatori sono stati pubblicati su Cell Metabolism.[2]
Sistema immunitario del corpo umano
Secondo quanto spiega Dirk Brenner, uno degli scienziati che ha guidato il team di studio, il sistema immunitario del corpo umano è molto importante e effettivamente protegge dalle infezioni. Questo sistema si basa sulle cellule T e tra queste ultime ci sono le cellule T regolatorie.
Cellule T regolatorie
Le cellule T regolatorie rappresentano una piccola frazione delle cellule T ma sono importantissime, anzi cruciali, nel regolare il sistema immunitario: “Se le cellule T regolatorie non sono funzionali, il sistema immunitario perde il controllo e si rivolta contro il proprio corpo. Ciò può portare a malattie autoimmuni dannose come la sclerosi multipla, il diabete di tipo I o l’artrite. Tuttavia, un sistema immunitario altamente reattivo può uccidere il cancro cellule in modo molto efficiente. Ciò ha portato allo sviluppo di ‘inibitori del checkpoint'”, spiega il ricercatore nel comunicato emesso dal LIH.[1]
Metabolismo della serina
Nello specifico i ricercatori hanno scoperto che la mancanza di glutatione all’interno delle cellule T regolatorie aumentava il metabolismo della serina. Quest’ultima è uno dei 22 amminoacidi che costituiscono le proteine. È il primo studio che prende in considerazione il collegamento tra glutatione, radicali liberi, serina e la funzione delle cellule T regolatorie.
Piano nutrizionale
In base a queste informazioni i ricercatori hanno ideato un piano nutrizionale allo scopo di modificare questi cambiamenti metabolici. Si tratta di un piano dietetico nel quale mancano sia serina che glicina, un altro aminoacido collegato. “È importante sottolineare che il nostro studio mostra che l’assenza di solo 2 amminoacidi su 22 può curare una malattia autoimmune complessa. Pertanto, chiarire l’esatta base metabolica e molecolare di una malattia offre la possibilità di correggere queste anomalie metaboliche attraverso una dieta speciale che è adattato con precisione al meccanismo della malattia delineato”, spiega ancora Brenner.[1]