
A differenza di quanto si possa credere, più sono gli alleati che un paese può vantare, meno è il potere effettivo che può avere a livello globale. Lo afferma una ricerca, pubblicata sul Journal of Automatica Sinica da un gruppo di ricercatori dell’Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE) e della Chinese Association of Automation (CAA).
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno sviluppato da zero un gioco per computer molto sofisticato utilizzato per esaminare i determinare le relazioni tra i paesi a livello strategico è mondiale. Come spiegato da Yuke Li dell’Università di Yale, i ricercatori hanno sviluppato “un gioco di allocazione di potenza per studiare le interazioni strategiche dei paesi in un ambiente complesso”.
Le analisi erano indirizzate per capire in particolare la questione riguardante il numero degli alleati: averne di più in un ambiente strategico è sempre vantaggioso per un paese in termini di allocazione di potenza? La risposta è stata, sorprendentemente, negativa.
E ciò vale ancora di più per paesi senza un potere sufficiente atto a mediare tra eventuali conflitti che possono correre tra i suoi stessi alleati.
Questi risultati, secondo Li, possono essere utilizzati anche per fare una ragionevole speculazione sugli eventi globali attuali, in particolare riguardo la posizione della Cina per ciò che concerne il potenziale conflitto tra Stati Uniti e Corea del Nord: la Cina può ancora permettersi di stare in mezzo, senza prendere parte né per l’uno, né per l’altro?
Fonti e approfondimenti
- Having more allies may decrease a country’s power (IA)
- The power allocation game on a network: a paradox – IEEE Journals & Magazine (DOI: 10.1109/JAS.2018.7511129) (IA)
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