
Le vaquita, focene del Golfo della California, potrebbero avere una speranza: come riferisce gli Yahoo News, alcuni esemplari sarebbero stati avvistati in una piccola area marina nella zona settentrionale dello stesso Golfo della California, nell’area del Messico. I dettagli sono ovviamente pochi in quanto gli stessi ricercatori che le hanno scoperte ci tengono a mantenere il riserbo ma in ogni caso si tratta di una notizia ottima perché forse non è troppo tardi per salvare questa specie.
vaquita (Phocoena sinus)
La vaquita (Phocoena sinus) è una specie di focena che risulta essere endemica proprio della zona settentrionale del Golfo della California, nella bassa California, Messico. Si tratta del più piccolo cetaceo vivente con la sua lunghezza media di 150 cm. Da diversi anni considerata in forte pericolo di estinzione, la focena è spesso “preda” delle reti e degli strumenti di pesca, in particolare di quella illegale del totoaba, un pesce raro anch’esso in pericolo di estinzione e oggetto di forte bracconaggio.
Animali molto timidi
Si tratta di animali molto timidi, come spiega Kristen Nowell, ricercatrice del Cetacean Action Treasury. Differentemente da diversi altri animali marini, come i delfini, per esempio, tendono ad esibirsi poco fuori dall’acqua e quando vedono un’imbarcazione non tendono a seguirle e non sono curiose.
Non è stata mai abbondante in numero
Probabilmente non è stata mai abbondante in numero, come hanno mostrato diversi analisi genetiche effettuate in passato, ma si pensa che nel 1900 la popolazione di vaquita abbia potuto oscillare tra le 2000 e le 4000 unità. Solo 25 anni fa, però, furono stimate in 500, numero che poi è crollato nel corso degli ultimi anni tanto che qualcuno ha già parlato di estinzione avvenuta.
Estinzione potrebbe avvenire da un momento all’altro
Tuttavia, come spiega Yahoo News, già nel 2019 fu avvistato un gruppo di 6-12 esemplari. Nuovi sondaggi dovrebbero essere effettuati per capire l’effettiva consistenza della popolazione al largo della Bassa California ma c’è da credere che con numeri così striminziti l’estinzione definitiva potrebbe concretizzarsi praticamente da un momento all’altro.