L’azienda Bigelow Aerospace ha annunciato in un comunicato stampa di avere lanciato un’impresa spinoff, denominata Bigelow Space Operations (BSO), per la gestione del marketing di habitat spaziali gonfiabili che potrebbero, già da qualche anno, essere mandati in orbita intorno alla Terra. I due moduli spaziali, B330-1 e il B330-2, saranno lanciati nell’orbita terrestre bassa.
Ognuno di essi può ospitare fino a sei persone in uno spazio di 330 metri cubi, all’incirca un terzo del volume della Stazione Spaziale Internazionale.
L’azienda stessa, in un comunicato a The Verge, ha dichiarato che intende rendere disponibili questi moduli in orbita entro il 2021.
Questi moduli spaziali potranno essere affittati non solo da turisti ma anche da ricercatori e scienziati e a prezzi molto più bassi di quelli della stessa stazione internazionale.
Si tratta di un’opportunità per tutte quelle nazioni che non possono, per la motivi vari, in primis economici, mandare propri astronauti e scienziati in orbita intorno alla Terra per effettuare esperimenti e test. Si tratterebbe dunque di un’opportunità concreta per fare avanzare i programmi scientifici di molte nazioni.
L’azienda non è di certo nuova per quanto riguarda moduli gonfiabili mandati in orbita: già nel 2016, la NASA Ha goduto dei servizi della Bigelow Aerospace quando un modulo di quest’ultima è stato collegato alla Stazione Spaziale Internazionale. Non si tratta di una partnership temporanea: la NASA e la Bigelow hanno firmato un contratto che le vedrà legate per operazioni di questo genere per altri tre anni.
L’obiettivo dichiarato dell’azienda privata è comunque quello di estendere il proprio target e di costruire veri e propri hotel spaziali. La stessa azienda, infatti, crede che presto si svilupperà un’economia spaziale relativa alla bassa orbita terrestre anche a livello turistico.
A differenza di altre aziende private che stanno tentando di entrare nel business “spaziale”, gli affari della Bigelow non si baseranno tanto sul viaggio e sul portare cose e persone in orbita o nello spazio ma piuttosto di creare moduli fissi, veri e propri motel spaziali, per turisti e scienziati.