Azienda di “de-estinzione” texana vuole riportare alla vita tigre della Tasmania

Credito: DALL-E di OpenAI (immagine realizzata da intelligenza artificiale)

Si chiama Colossal Biosciences la società di “de-estinzione”, con sede in Texas, che ha intenzione di riportare alla vita la tigre della Tasmania (Thylacinus cynocephalus), un marsupiale carnivoro vissuto in Tasmania, Australia e Nuova Guinea e che si è estinto durante la prima metà del secolo scorso. Lo riferisce un nuovo articolo di Scientific American.
L’ultima tigre della Tasmania conosciuta fu fotografata nel 1933 mentre si trovava in cattività e morì nello zoo di Hobart, in Tasmania, nel 1936.

L’azienda, cofondata da George Church, un genetista dell’Università di Harvard, e da Ben Lamm, un imprenditore tecnologico, sta collaborando con scienziati dell’Università di Melbourne, una collaborazione che ha permesso già il sequenziamento di gran parte del genoma della tigre della Tasmania, conosciuta anche come “tilacino”. Questo animale sarebbe il candidato perfetto per un’impresa del genere, come spiega Pask, perché la sua estinzione si è verificata in un periodo relativamente recente, il suo DNA è abbastanza abbondante e di qualità buona e il suo habitat, comprese le sue prede, praticamente esiste ancora intatto.

Per questo i ricercatori dell’azienda hanno già stabilito un laboratorio di ricerca specializzato per il restauro genetico della tigre della Tasmania. Gli stessi ricercatori e i vertici dell’azienda sperano di avere “una cosa simile al tilacino de-estinto” nel giro di una decina d’anni.
L’animale nato dalla manipolazione genetica al 90% sarebbe una tigre della Tasmania anche se i ricercatori sperano di arrivare ad una percentuale del 99,9%. Gli animali ingegnerizzati in laboratorio, dopo un periodo lungo di osservazione e di monitoraggio, verrebbero poi rilasciati in natura (forse anche un centinaio di esemplari).

Il progetto si baserebbe su una prima fase durante la quale il sequenziamento del genoma dell’animale dovrebbe essere completato. Al momento i ricercatori ne hanno sequenziato il 96% ma stanno avendo qualche difficoltà sull’ultimo 4% che sarebbe “più complicato”. La fase successiva dovrebbe vedere il confronto tra il genoma sequenziato del tilacino e quello del dunnart dalla coda grassa, un marsupiale grande poco più di un topo che è considerato un parente stretto della tigre della Tasmania.

Tramite la tecnologia CRISPR, poi, i ricercatori lavoreranno sulle cellule staminali per ingegnerizzare il codice genetico del dunnart affinché assomigli sempre di più a quello della tigre della Tasmania. A quel punto creeranno un embrione vivente geneticamente modificato che verrà inserito in una femmina di dunnart. Tra l’altro la stessa azienda, come mostrano i comunicati presenti sul sito ufficiale della società, ha intenzione di riportare in vita anche il mammut lanoso.

Note e approfondimenti

  1. Thylacine | Colossal
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