Bacche e tè verde utili per abbassare rischio di Alzheimer e di demenza

Secondo una nuova ricerca realizzata da ricercatori della Tufts University, quelle persone anziane che consumano alimenti ricchi di flavonoidi, come quelli contenuti in frutti di bosco, mele oppure tè, mostrano probabilità più alte, da due a quattro volte, di incorrere nella malattia di Alzheimer o di sviluppare demenza correlate.
Lo studio è stato condotto sui dati di 2800 persone con un’età pari o superiore ai 50 anni. I ricercatori hanno esaminato le relazioni, a lungo termine, tra il consumo di cibi ricchi di flavonoidi e il rischio di incorrere nell’Alzheimer o nella demenza. I risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition.

I flavonoidi, presenti in vari alimenti come frutta e verdura, sono già stati associati da diversi studi in precedenza a benefici per la salute umana. I ricercatori dietro questo studio hanno scoperto che sono tre gli alimenti contenenti flavonoidi maggiormente collegati ad un rischio minore di Alzheimer e di demenza correlata: quelli contenenti flavonoli (mele, tè o pere), quelli contenenti antociani (fragole, mirtilli e vino rosso) e quelli contenenti polimeri flavonoidi.

“Il nostro studio ci fornisce un quadro di come la dieta nel tempo possa essere correlata al declino cognitivo di una persona, poiché siamo stati in grado di esaminare l’assunzione di flavonoidi per molti anni prima delle diagnosi di demenza dei partecipanti”, spiega Paul Jacques, l’autore senior dello studio.
Secondo quanto spiega Esra Shishtar, studente di dottorato presso la School of Nutrition Science and Policy alla Tufts al momento dello studio, in particolare il tè verde e le bacche (frutti di bosco) sono ottime fonti di flavonoidi.

Lo stesso cercatore aggiunge: “Quando guardiamo i risultati dello studio, vediamo che le persone che possono trarre il massimo beneficio dal consumo di più flavonoidi sono le persone ai livelli più bassi di assunzione e non ci vuole molto per migliorare i livelli. Una tazza di tè al giorno o alcune bacche due o tre volte a settimana sarebbero adeguate”.

Approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo