
Si parla di un “bagliore unico e mai visto prima” nel comunicato stampa apparso sul sito dell’Università di Manchester che presenta la scoperta effettuata da un gruppo di scienziati che ha utilizzato il radiotelescopio MeerKAT presente in Sudafrica per scoprire una fonte di emissioni radio che si è rapidamente illuminata ad un livello fuori dal comune per un periodo di tre settimane.
Si tratta di un evento astronomico “transitorio”, eventi in cui la fonte emettitrice appare e poi scompare oppure diventa più luminosa e poi di nuovo più debole in periodi di tempo che possono essere calcolati in secondi, giorni o anche anni.
In questo caso i ricercatori hanno scoperto che la fonte arriva da un sistema binario di due oggetti che orbitano l’uno intorno all’altro ogni 22 giorni. Quali siano i componenti di questo sistema binario è ancora incerto così come è incerta la causa del bagliore anomalo che hanno individuato.
Quello che si sa è che la fonte si trova nei pressi di una stella subgigante di tipo K, con una massa due volte quella del Sole, precentemente individuata nella costellazione dell’Altare.
“Una volta scoperto che i bagliori della fonte radio coincidevano con una stella, abbiamo scoperto che la stella emette attraverso quasi l’intero spettro elettromagnetico dai raggi X alle lunghezze d’onda dei raggi UV e radio”, spiega Laura Driessen, ricercatrice dell’Università di Manchester che ha guidato il team che ha fatto la scoperta e che poi ha pubblicato il proprio lavoro su Monthly Monthly of the Royal Astronomical Society.
Secondo Ben Stappers, ricercatore della stessa università che ha partecipato allo studio, potremmo trovarci di fronte ad una nuova classe di oggetti emettitori di onde radio completamente nuova in quanto le sue proprietà non coincidono con quelle dei modelli di cui siamo attualmente a conoscenza.
Approfondimenti
- Caught in the act: MeerKAT telescope spies stellar flare (IA)
- MKT J170456.2−482100: the first transient discovered by MeerKAT | Monthly Notices of the Royal Astronomical Society | Oxford Academic (IA) (DOI: 10.1093/mnras/stz3027)
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