Bambini con bassi livelli di vitamina D alla nascita a maggior rischio di pressione alta durante infanzia

Livelli bassi di vitamina D alla nascita possono essere collegati, secondo un nuovo studio apparso su Hypertension , ad un aumento del rischio di alta pressione sanguigna nella tarda infanzia durante l’adolescenza.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 775 bambini dalla nascita fino all’età di diciott’anni, dati che erano presenti in un database del Boston Medical Center.
I livelli di vitamina D per essere considerati bassi dai ricercatori dovevano essere inferiori a 11 nanogrammi per millimetro nel sangue del cordone ombelicale alla nascita e meno di 25 nanogrammi per millimetro nel sangue durante la prima infanzia.

I risultati mostravano che i bambini che avevano livelli bassi di vitamina D erano caratterizzati da un rischio maggiore del 60% di sviluppare una pressione arteriosa sistolica alta tra i 6 e i 18 anni.
Mostravano inoltre che i bambini con livelli di vitamina D persistentemente bassi fino alla prima infanzia avevano un rischio doppio di sviluppare pressione arteriosa sistolica elevata tra i 3 e i 18 anni.

Secondo Guoying Wang, autore principale dello studio, lo screening e il trattamento della stessa carenza di vitamina D tramite integrazione non solo dopo la nascita ma anche durante la gravidanza potrebbero risultare un approccio adeguato per ridurre rischi di pressione alta del bambino negli anni a venire.

Approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo