
È una valuta digitale in stile bitcoin quella che la Federal Reserve Bank americana sta tentando di sviluppare insieme al Massachusetts Institute of Technology. Si tratterebbe di una valuta digitale emessa dalla Banca centrale (central bank digital currency, CBDC) che risulterebbe sicura da utilizzare e efficiente per un utilizzo diffuso.
Al momento il progetto è ancora in fase di “perlustrazione”, come fa intendere Eric Rosengren, presidente della Fed di Boston. In sostanza si sta cercando di capire se è davvero possibile progettare una valuta digitale giostrata dalla banca centrale con sede degli Stati Uniti.
Si tratta di un’opzione che comunque potrebbe essere messa in pratica solo dopo un lungo processo decisionale che dovrebbe rendere di conto anche dell’aspetto legale oltre che di quello politico e finanziario considerando che il dollaro resta ad oggi, la moneta più importante del mondo.
In ogni caso una moneta digitale statunitense “ufficiale”, anche se non rappresenterebbe un “unicum” dato che già qualche altra nazione ci ha provato (ad esempio il Venezuela con il suo “petro” con il quale però non ha raggiunto un grande successo), risulterebbe comunque un evento interessante.
La nuova moneta digitale della Banca centrale statunitense andrebbe infatti ad affrontare una concorrenza agguerrita fatta non solo dal bitcoin ma anche da altre criptovalute tra cui Ethereum, Chainlink e Tether, solo per citarne qualcuna.
Inoltre quasi tutte queste monete digitali, in primis lo stesso bitcoin, sono nate per aggirare il controllo delle stesse banche centrali e una moneta digitale centralizzata, regolamentata ed emessa da queste ultime rappresenterebbe una sfida “faccia a faccia” sicuramente da seguire.
Evidentemente le stesse banche centrali e, sostanzialmente, i poteri tradizionali del sistema finanziario si sentono minacciati dal fatto che qualcuno possa essere in grado di immagazzinare, spendere e trasferire un valore di tipo finanziario senza far affidamento sulle valute tradizionali, quelle delle banche centrali.
Si tratta di una minaccia enorme per il ruolo tradizionale delle stesse banche centrali e dell’intera politica monetaria mondiale, una minaccia che ora le stesse banche centrali stanno tentando di affrontare scendendo sullo stesso campo di battaglia.