Il sonno regolare è importante per lo stato di salute e può esserlo ancora di più per quanto riguarda gli studenti: è questa la conclusione a cui si può arrivare leggendo il comunicato stampa apparso sul sito dell’Università Statale della Pennsylvania che si rifà ad un nuovo studio a sua volta pubblicato sulla rivista Sleep Health.
I ricercatori hanno effettuato un interessante esperimento su 53 studenti universitari sani. Gli studenti sono stati dotati di accelerometri da polso per misurare i loro movimenti e soprattutto la qualità del loro sonno.
Durante la prima fase dell’esperimento, durata una settimana, gli studenti dovevano dormire secondo le proprie abitudini. Dopo questa prima settimana i ricercatori hanno misurato vari dati vitali ed hanno registrato i dati rilevati dagli accelerometri.
Nella seconda settimana è stato chiesto agli studenti di prolungare il sonno di almeno un’ora per ogni notte. Anche dopo questa seconda fase i ricercatori misuravano dati vitali come pressione sanguigna frequenza cardiaca e i dati dell’accelerometro.
Alla fine dell’esperimento i ricercatori scoprivano che gli studenti mostravano sintomi minori di sonnolenza durante il giorno nel corso della seconda settimana. Il 40% degli studenti mostrava sonnolenza eccessiva nel corso della prima settimana e punteggi relativi alla sonnolenza più bassi nella settimana successiva.
Anche la pressione sanguigna sistolica si mostrava significativamente ridotta, di ben sette punti, cosa che tra l’altro ha colpito gli stessi ricercatori, come riferisce Anne-Marie Chang, ricercatrice del dipartimento di salute bio biologica dell’istituto americano e una delle autrici dello studio: “Non solo i risultati erano statisticamente significativi, ma erano anche clinicamente rilevanti. Sette punti sono un grande cambiamento nella pressione arteriosa sistolica”.
Inutile dire che una maggiore sonnolenza così come una pressione sanguigna non regolare sono condizioni che possono influire sulla qualità dello studio e quindi sulle probabilità di ottenere voti più scarsi anche perché cominciano a venire meno le motivazioni a livello psicologico.
Il sonno insufficiente risulta un problema vero per gli studenti e non un’idea astratta non supportata dagli studi, come lascia intendere la stessa Chang.