
Una nuova, interessante scoperta effettuata da un gruppo di ricercatori di due istituti australiani è stata pubblicata oggi su ISME Journal. Secondo i ricercatori, il batterio Mycobacterium tuberculosis, tra l’altro responsabile della tubercolosi nell’uomo, può sopravvivere all’interno del corpo umano “cibandosi” di monossido di carbonio.
Quest’ultimo è un gas che è notoriamente pericoloso proprio per gli esseri umani in quanto può causare la morte in pochissimo tempo. Per diversi microrganismi, tra cui molte specie di batteri, questo gas è invece una fonte di energia.
Come spiega anche Chris Greening, ricercatore dell’Università Monash, uno degli autori dello studio, alcuni agenti patogeni utilizzano proprio il monossido di carbonio per restare vivi quando altri nutrienti non possono essere reperiti.
Tra di essi vi sono i micobatteri, uno gruppo di batteri che può causare, nell’uomo, varie malattie tra cui la tubercolosi, la lebbra e l’ulcera del Buruli.
Quando infettano, ad esempio il corpo umano, di solito trovano un ambiente ostile in cui ci sono poche sostanze nutritive.
Proprio per questo fanno ricorso al monossido di carbonio, come spiega Paul Cordero, altro autore dello studio: scompongono il gas, prodotto in piccolissime quantità dalle cellule immunitarie nell’uomo, in quelle che possono essere considerate le sue componenti fondamentali e riescono a fornire l’energia alle proprie cellule per continuare a vivere durante fasi sostanzialmente “dormienti”, fasi che possono permettere loro di restare vivi all’interno dei corpi anche per anni.
Fanno questo grazie ad un enzima denominato monossido di carbonio deidrogenasi, un enzima che sostanzialmente permettere ai batteri di produrre energia da questo gas. Quest’ultimo non si rivela sufficiente per consentire una vera e propria crescita ma permette comunque loro di sopravvivere durante le fasi iniziali dell’infezione.
Come ricorda Katie Bayly, altra autrice dello studio, si sapeva già che il Mycobacterium tuberculosis utilizza il monossido di carbonio, ma non si sapeva perché e non si sapeva come.
Ora che si sa che questi batteri utilizzano il monossido di carbonio per resistere durante le fasi iniziali dell’infezione all’interno dei polmoni degli esseri umani, sarà forse possibile proporre nuove terapie più mirate per sconfiggere la tubercolosi.