Un’ulteriore ricerca mostra quanto il microbioma intestinale possa influenzare il corpo umano, finanche il nostro comportamento.
I ricercatori dell’Università di Turku, Finlandia, hanno infatti scoperto che già in un bambino di due mesi e mezzo le caratteristiche del microbioma intestinale possono influenzare il temperamento caratteriale quando il bimbo ha sei mesi di età.
In precedenza già diverse ricerche ed esperimenti svolti sui roditori hanno mostrato che il microbioma intestinale può modellare il comportamento mentre, per quanto riguarda gli esseri umani, esso è associato a varie patologie come il morbo di Parkinson, la depressione e diversi disturbi dello spettro autistico.
Tuttavia nessuna ricerca era stata effettuata per quanto riguarda il comportamento emozionale e lo stesso microbioma intestinale.
Ci ha pensato la ricercatrice Anna Aatsinki che, nel contesto del programma di ricerca FinnBrain, ha realizzato uno studio riguardante 303 bambini scoprendo che diversi tratti del loro temperamento erano collegati a singoli generi di microbi o ad altre caratteristiche legate ai batteri nell’intestino come la loro diversità.
Ad esempio, secondo la ricercatrice, i batteri del genere Bifidobacterium, un genere che comprende diversi batteri relativi alla produzione dell’acido lattico, sono associati ad un numero maggiore di emozioni positive dei neonati e, secondo la ricercatrice, potrebbero “anche essere un segno di una personalità estroversa più tardi nella vita”.
In generale la ricercatrice si è accorta che una maggiore diversità nei batteri nell’intestino può essere collegata ad un livello minore di emotività negativa e ad una maggiore reattività alla paura.
Si tratta di risultati interessanti soprattutto in relazione a eventuali rischi di depressione nel corso della vita anche se non è stato stabilito, almeno per ora, alcun collegamento tra la diversità microbica nell’intestino e il livello di rischio di depressione nella vita adulta.
Approfondimenti
- Gut microbiota composition is associated with temperament traits in infants – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.bbi.2019.05.035)