
Come fanno i microbi ad aiutare l’intestino a scomporre gli alimenti? Per rispondere a questa domanda un team di ricercatori ha realizzato un nuovo studio i cui risultati sono stati pubblicati su Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology.[1]
L’intestino è affascinante
John Rawls, un professore di genomica molecolare microbiologia della Duke University, spiega che l’intestino è affascinante: è una sorta di interfaccia tra l’essere vivente e il mondo in cui vive. Può ricevere informazioni sia dagli alimenti che mangiamo ogni giorno, sia dai numerosi batteri che lo popolano.[1]
Esperimenti sui topi senza microbi intestinali
I ricercatori hanno fatto degli esperimenti sui topi senza microbi intestinali per confrontare i risultati con i topi con microbioma intestinale normale. Si sono in particolare interessati alla trascrizione dell’RNA, il processo in cui il DNA viene copiato nelle RNA, e sull’influenza che le proteine possono avere su questo processo di copia nell’intestino tenue. Nell’intestino tenue, infatti, accade la gran parte dei processi che vedono l’assorbimento dei grassi oltre che di altri nutrienti.[1]
Scoperte
Tutti e due i gruppi di topi, quelli senza germi e quelli con normale flora batterica, potevano metabolizzare gli acidi grassi quando portavano avanti una dieta ricca di grassi. Tuttavia i ricercatori scoprivano che i ratti senza germi usavano geni del tutto diversi per metabolizzare i grassi. Nello specifico i topi senza germi mostravano più attività di quei geni che hanno un ruolo nell’ossidazione degli acidi grassi onde bruciarli e quindi fornire carburante necessario alle stesse cellule dell’intestino.
“In genere pensiamo che l’intestino stia solo facendo il suo lavoro assorbendo i nutrienti alimentari attraverso l’epitelio per condividerli con il resto del corpo, ma anche l’intestino deve mangiare”, spiega Rawls. Secondo il ricercatore nei ratti privi di germi intestinali l’intestino comincia a consumare più grasso di quanto farebbe se i batteri esistessero.[1]
Modalità con cui bruciamo i grassi possono essere diverse e dipendono dai batteri intestinali
Questi risultati mostrano che la genetica che l’intestino usa per “affrontare” i grassi che immettiamo nel corpo è diversa a seconda dei batteri che esistono nell’intestino. I microrganismi, infatti, possono aiutare l’intestino ad assorbire i grassi, una scoperta che è coerente con molti altri studi precedenti, come spiega Colin Lickwar, il primo autore dello studio. E le modalità con cui assorbiamo i grassi hanno un impatto, a volte notevole, sull’aumento di peso.[1]
Note e approfondimenti
- Microbes Help Orchestrate How the Gut Uses its Genes | Duke Today
- Transcriptional integration of distinct microbial and nutritional signals by the small intestinal epithelium – Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology (DOI:/10.1016/j.jcmgh.2022.04.013)
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