Batteri resistenti agli antibiotici possono diffondersi tra gli umani negli allevamenti di polli, il nuovo algoritmo

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Un nuovo software grazie al quale i ricercatori possono scoprire più facilmente quali sono i batteri resistenti agli antibiotici che si possono diffondere tra gli esseri umani, gli animali e l’ambiente è stato realizzato da un team di ricercatori dell’Università di Nottingham.[1] Uno studio che descrive il nuovo algoritmo è stato pubblicato su PLOS Computational Biology.[2]

Aree adibite all’allevamento

Come fa notare il comunicato dell’università inglese, infatti, gli spazi frequentati dall’uomo, in particolare le aree adibite all’allevamento, sono luoghi in cui i batteri resistenti agli antimicrobici che possono potenzialmente infettare anche gli esseri umani possono avere vita facile.

Lo studio sull’allevamento di polli cinesi

I ricercatori hanno svolto i propri studi su un grosso allevamento di polli in Cina. Hanno prelevato 154 campioni non solo dagli animali, ma anche dai lavoratori della struttura, dai componenti delle loro famiglie e dall’ambiente. Da questi campioni hanno isolato l’Escherichia coli, un batterio che di solito si trova nell’intestino delle persone ma che può diventare anche patogeno e che può essere caratterizzato da un genoma contraddistinto da geni che possono rendere resistenti ad alcuni farmaci.

Un’intera rete di geni associati alla resistenza antimicrobica

Tramite algoritmi di apprendimento automatico, i ricercatori hanno sequenziato il genoma e hanno scoperto quella che il comunicato definisce come “un’intera rete di geni associati alla resistenza antimicrobica, condivisi tra animali, lavoratori agricoli e l’ambiente” .[1]

Addetti all’allevamento di polli possono acquisire resistenza ai farmaci

Nello specifico hanno scoperto geni che possono causare resistenza agli antibiotici. Secondo quanto spiega Tania Dottorini , ricercatrice della Facoltà di Medicina e Scienze veterinarie a Nottingham, anche se lo studio non può aiutare a capire dove il batterio con i geni potenzialmente resistenti agli antibiotici possa avere avuto origine, si può concludere che comunque esso è stato condiviso tra gli animali e gli umani. Una cosa che, secondo la ricercatrice, è preoccupante in quanto le persone, come gli addetti nell’allevamento di pollame, possono acquisire la resistenza ai farmaci.

Il metodo computazionale usato potrà rivelarsi ancora utile

In particolare ciò può avvenire tramite due modalità: tramite il contatto diretto con gli animali oppure mangiando la loro carne contaminata. E “questo potrebbe essere un problema particolare nell’allevamento di pollame, poiché è la carne più utilizzata al mondo”, spiega la ricercatrice. In ogni caso i metodi composizionali usati dai ricercatori potranno essere utilizzati per analizzare meglio dati da fonti diverse e in generale per scoprire meglio dove si originano i batteri resistenti agli antibiotici.

Note e approfondimenti

  1. News – Scientists use machine learning to identify antibiotic resistant bacteria that can spread between animals, humans and the environment – University of Nottingham
  2. Whole-genome sequencing and gene sharing network analysis powered by machine learning identifies antibiotic resistance sharing between animals, humans and environment in livestock farming (DOI: /10.1371/journal.pcbi.1010018)
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