Batterie ad energia solare possono far funzionare sensori e tag RFID per anni

I ricercatori del MIT hanno costruito batterie ad energia solare a basso costo e flessibili (credito: MIT News)

Sensori che si ricaricano tramite energia fotovoltaica sono stati sviluppati da un gruppo di ricercatori del MIT. Tali sensori potrebbero rappresentare una soluzione per quanto riguarda tutti quei dispositivi che, si pensa, saranno alla base della cosiddetta “Internet delle cose”: si pensa che entro il 2025 saranno più di 75 miliardi i dispositivi di ogni genere connessi alla rete, perlopiù sensori che dovranno rilevare dati e trasmetterli.

Uno dei problemi dei sensori di questo tipo sta proprio nella batteria: quest’ultima deve essere caricata periodicamente affinché il sensore possa funzionare e ciò non è di certo una buona notizia, soprattutto per quei sensori che debbono lavorare a lungo termine come quelli per il monitoraggio ambientale, giusto per fare un esempio.

Secondo il comunicato stampa che presenta i due studi, uno pubblicato su Advanced Functional Materials e l’altro su IEEE Sensors Journal, questi sensori possono lavorare per anni e quindi trasmettere dati prima di un eventuale sostituzione.
Le celle di cui dispongono sono fatti del di perovskite e formano una pellicola sottile.

Si tratta di celle a basso costo, flessibili e facilmente fabbricabili. Così sottili che possono essere, potenzialmente, anche montate sui tag di identificazione a radiofrequenza (RFID) senza che il prezzo di questi ultimi debba alzarsi poi di troppo.
Ciò aprirebbe enormemente la gamma di applicazioni degli stessi tag RFID e dei sensori che così potrebbero essere installati praticamente ovunque ci sia un po’ di luce. Inoltre queste celle a base di perovskite Potrebbero potenzialmente raccogliere e sfruttare anche la luce degli ambienti interni, come specifica Ian Mathews, uno degli autori degli studi.

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