Ha avuto un triste esito la missione dell’organizzazione privata israeliana SpaceIL: la navicella Beresheet non è riuscita ad atterrare in sicurezza sulla Luna e si è schiantata sul suolo del nostro satellite naturale.
Ci ha lasciato con un ultimo scatto fotografico, un mezzo selfie ravvicinato scattato a 20.000 metri sopra la superficie della Luna.
Non c’è stato, dunque, almeno fino ad ora, il tanto atteso evento relativo al primo veicolo spaziale privato che sia atterrato in sicurezza sulla Luna.
Dopo essere entrato in orbita, Beresheet ha subito perso il motore principale ed è entrato in una discesa incontrollata.
Si sapeva comunque che quest’ultima fase era quella più difficile e delicata e che la manovra di atterraggio sarebbe potuta andare incontro ad un fallimento anche per il minimo errore.
Subito dopo aver avviato il protocollo di atterraggio, infatti, dalla sala di controllo è partita la dichiarazione secondo cui si era perso ogni contatto con i rilevatori di atterraggio. Ciò è avvenuto quando la sonda si trovava a meno di 10 km dalla superficie.
Durante lo streaming, trasmesso in diretta su canale YouTube di SpaceIL, non è stato fatto alcun accenno riguardo a quale possa essere stata la causa scatenante del fallimento ma una triste dichiarazione è stata fatta: “Secondo tutti i segnali, non saremo il quarto paese ad atterrare sulla Luna. Siamo sulla Luna, ma non proprio come volevamo” .
In effetti Beresheet si trova al momento sul suolo lunare, sicuramente danneggiato in maniera tale da rendere inutilizzabili le sue strumentazioni. La sensazione è che in ogni caso il team di ingegneri sia pronto per riprovare.
D’altronde anche Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina, le uniche tre nazioni ad aver portato in sicurezza un oggetto umano sulla Luna, sono andate incontro a tanti fallimenti prima di riuscire nella missione.
Per lo streaming completo, vedi questo articolo.