I bambini con un’età di cinque o sei anni che sono poco attenti all’asilo sono più a rischio di restare disoccupati o di guadagnare di meno quando diventano adulti.
Parallelamente, i bambini più “pro-sociali”, ossia quelli che si interessano agli altri, sono più premurosi e sono più disposti a partecipare ai progetti educativi di gruppo, sembrano avere più possibilità di fare carriera o comunque di fare lavori che pagano più della media.
È la conclusione abbastanza particolare a cui è arrivato uno studio condotto dalla professoressa universitaria Sylvana Côté dell’Università di Montreal.
La ricerca, pubblicata sul Journal of American Medical Association mette dunque in stretta correlazione l’approccio comportamentale dei bimbi a livello scolastico o comunque in qualsiasi attività sociale o didattica con risvolti positivi o negativi nella vita professionale da adulti.
Come spiega la stessa Côté, tutto questo però non ha nulla a che fare con l’intelligenza o con il quoziente intellettivo, anche perché i casi estremi sono stati esclusi dallo studio in quanto avrebbero “inquinato” i risultati.
In realtà le precise ragioni di queste disparità tra i due gruppi di bambini non sono ancora spiegabili, almeno con metodo scientifico.
Lo studio ha analizzato i dati, risalenti al 1985, relativi a 3000 bambini che frequentavano l’asilo. I dati hanno seguito la vita dei soggetti fino al 2015, un anno in cui erano, o sarebbero dovuti essere, nel pieno delle loro vite lavorative.
La ricercatrice notava un divario netto e sostanziale tra i due gruppi, divario che mostra che la disattenzione nel corso dell’infanzia può essere associata ad una vasta e varia gamma di esiti avversi a lungo termine.
Approfondimenti
- Association Between Childhood Behaviors and Adult Employment Earnings in Canada | Pediatrics | JAMA Psychiatry | JAMA Network (IA) (DOI: 10.1001/jamapsychiatry.2019.1326)